La terra trema ancora, il terremoto è tornato, la paura e l'angoscia non calano: un morto, moltissimi feriti, centinaia di sfollati in un crescendo di tragedie e incubi. Tre scosse decise, la prima di magnitudo 5.4 si è fatta sentire alle 19.11, la seconda alle 21.18 di magnitudo 5.9 è stata avvertita addirittura in Trentino Alto Adige. L'epicentro del Terremoto è sempre lì, nella Valnerina, nella zona compresa tra Perugia e Macerata. La terza scossa è arrivata invece alle 23.40, di magnitudo 4.6 nelle Marche con nuovi crolli a Visso.

Il bollettino delle vittime del terremoto: un morto e molti feriti, un bambino gravemente ferito a Camerino

Il centro più vicino all'epicentro è Castelsantangelo sul Nera, crolli anche a Norcia, dove è crollata la chiesa di Santa Maria Delle Grazie e nuovi danni ad Amatrice, dove il sisma si è manifestato il 24 agosto scorso. Danni ingenti comunque in tutti i comuni vicini all'epicentro. Le vittime: un morto, un 73enne che non ha retto allo choc ed è morto di infarto, molti feriti, per fortuna la maggior parte lievi, e un bambino in gravi condizioni a Camerino.

Il terremoto è direttamente collegato al sisma del 24 agosto che ha raso al suolo Amatrice

Il terremoto secondo l'Ingv (centro nazionale che opera nelle ricerche geofisiche, sismologiche e vulcanologiche) è strettamente legato a quello di Amatrice del 24 agosto scorso, entrambe le scosse sono di tipo superficiale, ecco perché sono state sentite in una zona relativamente molto ampia, ricordiamo che la seconda è giunta persino a Bolzano.

Molta paura anche a Roma, dove le vibrazioni si sono avvertite fin nelle abitazioni al piano terra. La scena purtroppo è sempre quella e inquietante: lampadari che improvvisamente cominciano a dondolare, porte e finestre che sinistramente vibrano e persone che giustamente perdono il controllo, attancandosi al telefono per cercare soccorso.

Moltissime chiamate infatti ai Vigili del Fuoco, oltretutto molti palazzi a Roma hanno riportato delle crepe. Castelsantangelo su Nera, un piccolo comune, di soli 318 abitanti, quello più vicino all'epicentro, ha riporato i danni maggiori alle costruzioni, ma anche molti disagi e pesanti: mancanza di corrente elettrica, interruzione della fornitura di acqua, strade impraticabili perché ostruite da sassi e macerie.

Il transito è consentito solo ai mezzi di soccorso. Paura, ancora paura, psicologicamente preparati, ma anche mentalmente prostrati, gli abitanti dei comuni vicini all'epicentro dovranno far ricorso a tutta la loro voglia di vivere e non arrendersi di fronte all'ineluttabilità degli eventi, per superare il dramma e ricostruirsi una vita! Ma quanto è difficile! L'augurio è che prima la generosità del paese e poi l'impegno concreto delle istituzioni, possano aiutarli nella difficile risalita!