Come aveva preannunciato il Gip, la relazione dei Ris di Parma è arrivata sul tavolo degli inquirenti e del perito di parte, nominato da Antonio Tizzani, fino ad oggi unico indagato per la morte della moglie, avvenuta in circostanze tragiche nella notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso.
L'arma del delitto, un cutter arrugginito ed insanguinato, era stata fortuitamente ritrovata, avvolta in un sacchetto, all'interno di una siepe di una abitazione poco distante dalla villetta degli orrori.
Inviata immediatamente al Ris di Parma, per le doverose perizie, l'arma ha dapprima rivelato la presenza di sangue umano, riconducibile alla vittima, ma non ha potuto confermare che a brandirla sia stato il marito, Antonio Tizzani.
Nessuna traccia del DNA dell'uomo è infatti presente sul cutter, ma soprattutto sui guanti in lattice rinvenuti insieme all'arma; le analisi, anzi, rilevano la presenza di tracce genetiche sconosciute appartenenti ad una persona di sesso maschile.
La posizione di Tizzani si alleggerisce
Ne è fermamente convinto il Dottor Giorgio Portera, genetista presso il dipartimento di Biotecnologie mediche e di medicina traslazionale dell'Università degli Studi di Milano, e che vanta un passato professionale proprio nei Ris.
Portera è il consulente di parte nominato dall'unico indagato dell'omicidio, Antonio Tizzani, Al suo attivo, vanta anche la consulenza nell'altro omicidio che sconvolse la bergamasca, quello della piccola Yara Gambirasio.
L'assenza del DNA del marito di Gianna del Gaudio, vittima incolpevole, potrebbe portare addirittura a scagionare il Tizzani; ed in effetti, sostiene Portera, nessun elemento scientifico, a distanza di due mesi dall'efferato delitto, porta ad identificare nell'ex ferroviere - ora in pensione - l'autore del crimine.
Escluso anche il coinvolgimento dei figli: le tracce genetiche rinvenute non sono riconducibili, quindi, a nessun membro della famiglia.
Portera sottolinea, invece, la presenza di DNA maschile appartenente a soggetto sconosciuto, traccia che - a suo avviso- si rivela estremamente interessante e sembrerebbe poter suffragare il racconto del Tizzani, che sostiene di avere visto un uomo incappucciato, chino sul cadavere della moglie, fuggito nel momento in cui il Tizzani rientrò in casa, scoprendo il terribile delitto.