Giungla di Calais verso la sua totale eliminazione, sono iniziati oggi i grandissimi lavori di smantellamento che si svolgeranno con la cautela del caso. L'evacuazione infatti non è molto semplice, perché le persone che si erano stanziate in questa zona avevano creato una vera comunità, con le loro abitudini, le proprie regole e la propria rete di contatti. Inoltre c'è una massiccia parte di queste persone che era giunta lì non per restare in Francia, ma con il progetto di fare tappa in attesa di proseguire, per cui essere condotti in centri accoglienza che li blocca nel Paese rischia di suscitare proteste.
La Giungla di Calais si trova molto vicina al terminal degli Eurostar e anche nei pressi del porto della città.
Giungla di Calais: la bidonville più popolosa d'Europa
In questo luogo vi erano stanziate migliaia di persone, non si riescono ad avere stime precise, perché molte vanno e vengono, ma stando ad un calcolo approssimativo del Governo francese, vi abitano tra le 6 mila e le 9 mila persone. Una vera e propria metropoli all'interno della città. Già dalle sei e mezza di questa mattina è scattato il piano di evacuazione, dove i vari migranti sono stati messi pian piano in fila a gruppi, e trasportati presso i centri di accoglienza già allestiti per gestire l'emergenza. La liberazione completa della zona prevederà molto tempo, anche perché i centri di accoglienza non hanno posto per tutti subito, ed è previsto un piano di lavoro a lungo termine.
La Francia è da tempo impegnata nella gestione della situazione migranti, in varie zone del Paese.
Operazione inedita a livello di impegno e logistica
La zona in cui si devono compiere le operazioni non è facile, per cui non solo sono state impiegate diverse forze speciali e moltissime unità, ma è stato necessario anche uno studio della morfologia del territorio per capire come era meglio muoversi. Hanno partecipato all'organizzazione delle operazione l'Ofii (Ufficio francese dell'immigrazione e dell'integrazione), e varie Ong che già da tempo erano impegnate ad aiutare questa popolazione stanziata in una terra dimenticata dal mondo. Una gigantesca comunità, nascosta agli occhi della gente che continua la sua vita senza guardare oltre il muro dell'indifferenza.
Preoccupazione sulle operazioni
Anche se al momento è importante segnalare che non si sono registrati problemi durante il trasferimento degli abitanti della giungla di Calais, c'è sempre attenzione massima a possibili reazioni violente da parte di coloro che non vorrebbero essere mandati altrove, e da chi non vorrebbe rimanere sul territorio francese. Ricordiamo che fatti di cronaca qui non sono mancati. Comunque sembra che al momento la maggior parte delle persone accettino loro malgrado di essere spostate in altri luoghi, magari nella speranza di una vita migliore di dove erano fino ad ora.