Una donna è stata stuprata nel noto campo profughi di Calais, ribattezzato 'Giungla'. Si tratta di un'interprete di pashtun che stava accompagnando un giornalista freelance. Quest'ultimo stava realizzando un servizio sui minori non accompagnati. La vittima dello stupro ha 38 anni ed è originaria dell'Afghanistan.
I medici hanno confermato lo stupro
Era notte fonda quando il giornalista e l'interprete si trovavano nel campo profughi di Calais. All'improvviso i 2 sono stati avvicinati da 3 afghani che pretendevano la loro attrezzatura. Un profugo ha obbligato l'interprete ad avere un rapporto 'intimo' con lui, minacciandola con un coltello.
Gli altri 2 afghani guardavano. Momenti di panico per la 38enne e il giornalista freelance. Quando l'afghano ha appagato i suoi bisogni animaleschi, l'inviato e l'interprete si sono dati alla fuga ed hanno denunciato lo stupro alla Polizia. La donna è stata subito portata in ospedale per accertamenti. I 3 afghani sono attualmente ricercati.
Dopo lo stupro la coppia è riuscita a fuggire, dirigendosi subito alla stazione di Polizia di Calais. La vittima dello stupro ha raccontato tutto. Il pubblico ministero Pascal Marconville ha rivelato al tabloid Voix du Nord che i medici hanno confermato lo stupro. Il pm francese ha anche sottolineato che i 3 afghani sono ancora in libertà.
Nella 'Giungla' vivono 10.000 persone
Attualmente vivono nella 'Giungla' di Calais circa 10.000 persone, specialmente persone che fuggono dalle nazioni dilaniate dalle guerre, come Siria, Eritrea e Afghanistan. Il campo profughi dovrebbe essere raso al suolo la prossima settimana.
La notiziadello stupro nella 'Giungla' arriva ilgiorno dopo l'aggressione di una troupe televisiva britannica da parte di profughi armati di coltelli e bastoni appuntiti.
Diversi giornalisti di Sky News hanno riportato ferite. Alcuni profughi, inoltre, avrebbero rubato una telecamera. Uno degli inviati britannici ha detto che le persone che si trovano nella 'Giungla' sono molto pericolose, sottolineando che lui e i suoi colleghi sono stati scaraventati a terra e presi a calci.