Quasi ogni mattina il noto social network di condivisione Facebook ci intrattiene - o meglio - ci augura il "buongiorno" ricordandoci qualche evento importante. Quello che un po' tutti abbiamo letto oggi riguardava le meteore Orionidi:in particolar modo, si invitava a guardare il cielo stanotte e ammirare questo straordinario fenomeno astronomico.

Cosa sono le Orionidi

Spettacolo della natura, che se non fosse stato il social network a segnalarcelo, probabilmente sarebbe passato in sordina. Le Orionidi traggono il loro nome dal fatto che le meteore sembrano emergere o quantomeno irradiarsi proprio dalla costellazione di Orione.

Già, perché non tutti sanno che le Orionidi altro non sono che uno dei due sciami di meteore, creati dai detriti della celeberrima cometa di Halley, mentre l'altro sciame meteoritico è costituito da Eta Aquaridis, facilmente visibile nel mese di maggio.

Lo sciame di meteore delle Orionidi tende ad essere attivo puntualmente ogni anno nel mese di ottobre, con un picco proprio in questi giorni e più precisamente il 21 ottobre. Ma la cosa straordinaria è proprio la continua produzione di meteore, che con cadenza quasi costante - circa un'ora - piovono illuminando come diamanti neri l'oscurità del cielo.

Dove è possibile vederle

Gli esperti - e non solo Facebook - consigliano vivamente di non perdersi questo spettacolo straordinario della natura, ricordandoci peraltro di guardare bene il cielo stanotte - intorno a mezzanotte - per poter veramente sognare - almeno per una volta - ad occhi aperti.

Là dove le condizioni meteorologiche lo consentiranno e grazie ad una straordinaria luna piena, lo sciame di meteore sarà visibile da Nord a Sud, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Un evento che, almeno per una volta, accorcia le distanze e abbatte ogni limite territoriale o confine.

Le luci della città, nonostante possa essere notte, non renderanno possibile una perfetta visione del fenomeno: ecco perché gli esperti astronomi consigliano di allontanarsi dai centri abitati o da fonti di luce artificiale, per raggiungere le campagne dove l'inquinamento luminoso è pressoché nullo. Ma oltre a questo occorre armarsi anche di tanta pazienza, perché come dice il vecchio adagio per le cose belle occorre sapere aspettare.