Soldati in Lettonia a difesa della frontiera esterna nelle repubbliche baltiche, questo è quanto ha deciso la Nato, e anche l'Italia contribuirà all'invio di soldati. 140 saranno i nostri militari che dalla primavera del 2017 faranno parte del contingente Nato, e c'è stata la conferma della Farnesina riguardo all'operazione. Notizia che non è stata presa molto bene da parte della Russia, e nello specifico si evince dalle parole di Vladimir Putin che ha parlato di un grave episodio che suona come un atto di guerra. Dall'Italia fanno sapere che non si tratta di un'aggressione come sostengono a Mosca, ma bensì di un'operazione di supporto a mantenere la difesa della frontiera.

Le opposizioni in Italia non hanno fatto passare in secondo piano questa scelta del Governo che si è unito alle richieste della Nato, e hanno contestato la scelta di inviare i 140 militari.

4 mila uomini a rotazione

Il comando delle operazioni sarà in mano alle truppe canadesi, che guideranno un gruppo militare di circa 4 mila unità a rotazione, e che si occuperà di tenere tranquille le frontiere della Lettonia, e mantenere l'equilibrio in tutti quei Paesi satelliti dell'ex Unione Sovietica. Questa scelta segue ad un impegno che già era stato discusso e messo in pratica dopo il vertice di luglio a Varsavia, che aveva stabilito la partecipazione di diversi membri Nato. La Germania che si sarebbe occupata della Lituania, la Gran Bretagna dell'Estonia, gli Stati Uniti della Polonia e il Canada della Lettonia.

La Francia aveva stabilito il proprio impegno con un sostegno di truppe di supporto. Unico Paese a non essere ancora sceso in campo e a non essere interpellato dalla Nato era l'Italia, che a questo punto come si evince dalla nota della Farnesina parteciperà con 140 soldati in Lettonia.

Opposizione italiana chiede spiegazioni al Governo

Mentre il M5S dichiara che se fossero stati al Governo nessun soldato sarebbe partito dall'Italia, gli altri partiti di opposizione chiedono al Governo di riferire subito in parlamento per quanto sta accadendo, e vogliono spiegazioni per quale motivo sia stato fatto tutto in gran segreto senza informare le varie organizzazioni politiche.

Mentre Gentiloni ha dichiarato che "L'Italia non ha nessuna intenzione né di rompere il dialogo con Mosca, né tantomeno di compiere un'azione d'aggressione". Il caso sarà destinato a far parlare di sé a lungo.