Dopo quanto ammesso dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni,nei prossimimesi, circa 140 soldati italiani verranno inviati in Lettonia a supportare le forze Nato a guida canadese. In seguito alla conferenza stampa tenutasi a Roma, il segretario della Nato Jens Stoltenberg ha sottolineato la partecipazione del governo italiano alle operazioni. Già sul finire di giugno 2016, alcuni battaglioni statunitensi furono schieranti in Polonia dalla Nato stessa, generandouna pericolosa spirale di tensionecon la Russia. E ora? L'ennesimo schieramento sul confine per evitare ingerenze o sconfinamenti nei paesi sotto controllo NATO.

Grillo vede ciò come un passo verso la guerra, e vede nella Russia l'unico "partner essenziale" nel conflitto in Medio Oriente, soprattutto dopola crisi della Crimea.

Dibattiti accesi

Il ministro della difesa Pinotti reagisce sottolineando che: "Quando abbiamo fatto il vertice di Varsavia l’Italia ha dato la disponibilità di fornire una compagnia con numeri non molto consistenti all’interno di una organizzazione che prevede il coinvolgimento di moltissime nazioni della Nato". Mentre il portavoce del ministero degli Esteri russo reagisce attaccando l'organizzazione: "La politica della Nato è distruttiva. L’Alleanza è impegnata nella costruzione di nuove linee di divisione in Europa invece che di profonde e solide relazioni di buon vicinato", segue dicendo: "mira ad allontanare ancora di più le persone piuttosto che a lottare contro minacce e sfide comuni".

Pinotti si giustifica dicendo che: "non fa parte di una politica di aggressione verso la Russia, ma di una politica di rassicurazione e difesa dei nostri confini come Alleanza Atlantica". Ed è proprio su questo che Grillo fonda le proprie convinzioni: "Quest'azioneè sconsiderata, è contro gli interessi nazionali, espone gli italiani a un pericolo mortale ed è stata intrapresa senza consultare i cittadini.

L'Italia non ci guadagna nulla e ci perde tantissimo. In termini di sicurezza nazionale questa missione rischia di esporre il nostro Paese al dramma della guerra. Ci riporta indietro di trent'anni ed alza nuovi muri con la Russia, che per noi è un partner strategico e un interlocutore per la stabilizzazione del Medio Oriente".