Sono le 19.10 di una serata abbastanza calda per la stagione, colpa dello Scirocco dicono, quando una tremenda scossa di magnitudo 5.4 spazza via la tranquillità della popolazione del Centro Italia, ancora e si sente fino a Roma dove la gente corre in strada preoccupata. L’epicentro questa volta è una zona della Valnerina, all’interno del Parco dei Monti Sibillini dove vi sono pochi centri abitati ma pur sempre presenti. Si inizia la conta dei danni, al momento vengono registrati solo dei feriti, per fortuna.
Ma nemmeno il tempo di pensarlo che alle 21.18 (dati INGV) poco distante come epicentro, si libera di nuovo la potenza della terra con un sisma di 5.9 (Diversamente registrato dall’USGS americano come 6.3 poi corretto a 6.1).
La scossa questa volta è più forte e anche più lunga; diversi secondi di paura percepiti in tutta la penisola, Roma, Bologna, Venezia, Ferrara, Oderzo, Vicenza e Trento hanno rilevato il sisma. A Roma viene fatta evacuare la Farnesina ma a parte qualche danno non vi sono disastri.
Nell'epicentro del Terremoto invece si registrano crolli di edifici storici e lesionamenti gravi di strutture pubbliche e private. All’alba, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani assieme al presidente della regione Marche Luca Ceriscioli sono partiti per realizzare un primo sopralluogo negli epicentri. Le prime fermate saranno Tolentino e Ussita che sembra siano le località più pesantemente colpite dal fenomeno geologico.
Il capo della Protezione Civile comunica ai giornalisti che questo sisma è andato a colpire quello che nella regione del maceratese, il sisma del 24 agosto aveva lasciato intatto o quasi. Si parla di centinaia o forse migliaia di persone da sfollare e gestire, già a Camerino né sono state riparate 700 in due strutture.
Nel frattempo, oltre ai danni strutturali si aggiungono quelli di comunicazione.
Le due scosse, alle quali se n’è aggiunta nel frattempo una terza da 4.9 alle 23.42, hanno provocato il crollo di pali della luce e danni ai cavi telefonici. Inoltre una porzione di montagna è franata sulla Salaria obbligando i tecnici a interrompere momentaneamente il traffico. Domani, stando a quello che dicono, dovrebbe tornare ad essere agibile.
La fortuna a questo giro però è che fino ad ora non sono stati registrati decessi per crolli, magra consolazione, solo qualche ferito ed un uomo di 73 anni deceduto a Tolentino per infarto, quasi sicuramente a causa dello spavento per il sisma. I danni più consistenti per ora si sono registrati ad Ussita dove moltissimi edifici appaiono ad un primo controllo seriamente danneggiati se non inagibili e il sindaco ha dichiarato: 'il nostro paese è finito'. Nelle prossime ore arriveranno purtroppo i gravosi conti dei danni.