Il terremoto che ha interessato oggi, 30 ottobre 2016, il Centro Italia, ha allarmato moltissimi italiani. Il sisma è stato avvertito benissimo anche a Roma. La notizia ha fatto, rapidamente, il giro del mondo così come le immagini dei danni. La basilica di San Benedetto, a Norcia, è stata devastata. Tante case, nel Centro Italia, sono state lesionate. Tale sisma era stato previsto ed ora il sismologo Giuliani lancia un allarme.

Giampaolo ha invitato la gente a lasciare le case a rischio

Nelle prossime 48 ore potrebbe arrivare una forte scossa sismica, fino a 7,5 gradi.

Non è una profezia di Nostradamus o di qualche altro indovino, ma una previsione di Giampaolo Giuliani, sismologo che 7 anni fa annunciò il potente terremoto all'Aquila ma nessuno diede peso alle sue parole. Giuliani, già da qualche giorno, esorta gli italiani che vivono in case pericolanti di recarsi in altri posti. Nel corso di un'intervista a Leggo, il noto sismologo ha affermato che, da un bel po' di giorni, invita la gente che vive in case a rischio di andarsene perché c'è il pericolodi nuove e potenti scosse sismiche.

Giampaolo Giuliani ha sottolineato che, recentemente, gli sono arrivate fino a 500 telefonate al giorni. Moltissimi italiani volevano informazione sul sisma e sulle probabilità di nuove scosse.

Il sismologo ha raccomandato a molti di non dormire in abitazioni lesionate ed è contento di aver salvato molte vite. Cosa ci si deve aspettare per le prossime 24/48 ore? Beh, secondo Giuliani è probabile l'arrivo di una scossa di magnitudo 7,5, quindi molto forte. E' probabile anche l'arrivo di scosse meno intense (attorno ai 6 gradi), la cui potenza diminuisce gradualmente.

Le faglie del Centro Italia non superano i 25 km

La magnitudo di un probabile nuovo terremoto nel Centro Italia non può superare i 7,5 perché le faglie in tale area non superano i 25 km. In Giappone, ad esempio, i terremoti sono potenti perché la lunghezza delle faglie arriva anche a 100 km. Giampaolo spera che non si verifichi una situazione analoga a quella del 1703, quando il terremoto si registrò inizialmente all'Aquila e causò 6.000 morti nell'arco di 12 mesi. Tale sisma innescò una serie di scosse che portarono anche alla devastazione di Sulmona.