Potrebbe definirsi "nevralgia da Guerra fredda" la decisione degli Stati Uniti di congelare i contatti militari con la Russia in Siria. A incrinare l'intesa contribuisce anche il differente approccio alla crisi ucraina. Un clima di tensione diplomatica che si fa sempre più forte. Il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato la temporanea sospensione del dialogo bilaterale, sottolineando la crescente preoccupazione per l'appesantirsi della situazione siriana e per la perdita di controllo sui raid aerei russi.

Usa: con Russia "pazienza finita"

Ci si avvicina all'aut aut che gli Stati Uniti parrebbero voler imporre alla Russia in merito alle strategie militari da adottare in Siria. Il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, lascia poco spazio all'immaginazione: "La pazienza di tutti è finita", con un chiaro riferimento ad una sempre meno velatainclinazioneantirussa. Si paventa persino l'ipotesi di sanzioni contro Mosca. Barack Obama si è detto fortemente contrariato rispetto alla condotta militare russa che, in appoggio alla linea del governo siriano, avrebbe disatteso gli accordi sulla fine delle ostilità intraprendendo operazioni militari invasive anche contro obbiettivi civili. Gli Stati Uniti attribuiscono a Mosca la corresponsabilità nei raid contro ospedali e convogli umanitari giunti in aiuto sul posto.

Aleppo est è un cumulo di macerie, in seguito ai massicci bombardamenti aerei russi e siriani. Il numero dei civili tra le vittime sale ogni giorno di più.

Russia: Usa gioca a "scaricabarile"

La controffensiva diplomatica di Mosca non si è fatta attendere. Il Ministero degli Esteri russo ha dichiarato che Washington avrebbe disatteso per primo gli accordi sulla tregua in Siria, per poi giocare a "scaricabarile" nell'attribuzione delle responsabilità conseguenti.

Secondo il ministro Lavrov, la Russiastarebbe tentando di ripristinare il delicato accordo tra le due superpotenze, con l'unico obbiettivo di evitare il "collasso dell'intesa".

Un labile gioco di equilibri internazionali che ha come sfondo loscacchiere siriano, in cui si muovono anche le pressioni sulle politiche in materia di utilizzo del plutonio arricchito.

Vladimir Putinavrebbe deciso di sospendere l'accordo bilaterale Russia-USA sul plutonio proprio a causa del comportamento sfrontato di Washington adottato in queste ultime ore. L'accordo prevede la disciplina sull'uso e la gestione del plutonio in eccesso rispetto alle necessità di difesa. La Russia ha avanzato l'ipotesi chegli Stati Uniti, mancando all'accordo, starebbero evitando di distruggere le riserve del materiale per uso militare, mantenendone così inalterato il potenziale di rendimento. Nell'ordinanza del presidente russo, già battuta da tutte le agenzie di stampa nazionali, si legge chiaramente la motivazione della decisione, che sarebbe stata presa "in relazione al sostanziale cambiamento delle circostanze e all'emergenza di una minaccia alla stabilità strategica, a causa di azioni ostili degli Stati Uniti contro la Russia e dell'incapacità statunitense di assicurare il rispetto degli impegni presi circa l'utilizzo delle armi al plutonio in eccesso nel quadro dei trattati internazionali e tenendo conto delle misure urgenti per proteggere la sicurezza della Russia".