La vittoria del candidato repubblicano Donald Trump dello scorso 8 novembre non va giù alla sinistra americana. Dopo le polemiche della prima ora, le fredde parole della Clinton, le manifestazioni al grido “Non è il mio presidente” e l'incontro molto teso tra il tycoon e Obama, ora spunta sui siti dedicati al lavoro l'assunzione di attivisti a pagamento. Tante le promesse: paga oraria, spese mediche e dentistiche, ferie e contributi previdenziali. Una vera manna dal cielo per le associazioni radical e progressisti, molto potenti negli Stati Uniti, e una grande quantità di denaro a disposizione.

Le organizzazioni possono permettersi di offrire grandi compensi agli attivisti e ai manifestanti dell'ultima ora, tanti da poter pagare fior di quattrini per scendere in strada a manifestare e spaccare vetrine in nome della causa.

L'annuncio

Come sappiamo per gli americani il lavoro è una cosa seria. Così un sito online che si spaccia come una seria organizzazione anti stablishment, la Washington Community Action Network offre la propria esperienza acquisita in 50anni di attività dimostrabili a coloro che abbiano voglia di imparare e lavorare. Il manifesto evidenzia un vasto programma di formazione e un minimo salariale di 15 dollari l'ora e opportunità di carriera. Annuncio che prima era stato pubblicato su un quotidiano di Seattle, poi rimosso e rilanciato sul web con il titolo: “Cercasi attivisti per fermare l'agenda politica del tycoon”.

L'ira dello staff di Donald Trump

Il lavoro dell'entourage del neo presidente americano non si ferma davanti alle polemiche e agli arresti di centinaia di manifestanti davanti alla Trump Tower di New York, Los Angeles, Chicago e molte altri centri del paese. L'ira dello staff e del tycoon risiede anche nei sospetti che dietro i tafferugli ci siano mani ben precise e pensanti.

Da una parte non è passato inosservato l'ardere di centinaia di scarpe New Balance. Dall'altra l'azione del cosiddetto “architetto delle rivoluzioni e colpi di stato” e grande amico dei Clinton,Georges Soros. Ora, a gran voce si chiede che Obama e Hillary dicano a tutti i manifestanti e al popolo americano che Donald Trump sarà presidente degli Stati Uniti per i prossimi quattro anni.