Molto triste la vicenda che conivolge un'intera famiglia, un paese. Questa volta è capitato nella “civilissima” australia, dove a Brisbane si è tolto la vita un ragazzino gay di 13 anni. “Un'altra vittima del bullismo omofobo” i titoli dei principali quotidiani locali. In effetti dopo due anni di persecuzioni e pesanti insulti Tyrone Unsworth non c'è l'ha più fatta a sopportare le umiliazioni degli stessi compagni di Scuola, e si è toltola vita. “Hanno vinto loro": dichiara la mamma devastata dal dolore. Mentre la direzione della Aspley State High Scool frequentata da Tyrone si dice all'oscuro della persecuzione messa in atto.

Due anni di calvario

Secondo il racconto della signora Unsworth, Tyrone era una ragazzo affabile e studioso e che l'unico peccato commesso è stato quello di essere nato gay. Manifestazione che gli è costata la giovane vita. Nel proseguo della descrizione delle giornate trascorse dal figlio si apprende che l'estrema femminilità lo conduceva ad amare la moda e il make up. Troppo per i bulli di turno già pronti a colpire e demonizzare il malcapitato. Due anni sembrano tanti per non denunciare i fatti, ma sappiamo anche dalle cronache di tutto il mondo che l'impunità dei minorenni è all'ordine del giorno.

Giovedì 1 dicembre, il funerale

La preside della scuola Jacquinta Miller si dice molto amareggiata e aggiunge che si ci fosse stata una comunicazione sarebbe riuscita a fermare gli atti omofobi in tempo.

Ma a quanto pare le cose sono andate diversamente, secondo alcune testimonianze tutta la scuola era al corrente di almeno uno degli atti di bullismo nei confronti di Tyrone. Meno di un mese fa era stato letteralmente massacrato di botte e appeso al cancello d'ingresso dell' istituto. Bravata demenziale costatagli un intervento chirurgico alla mascella.

Dal quel giorno il ragazzo vittima di tanta violenza non voleva più tornare a scuola e purtroppo non lo farà più, troppo duri quei tipi per uno fragile come lui. Nulla potrà farlo tornare in vita. Da grande avrebbe voluto fare il veterinario o il disegnatore di moda, ma non accadrà. E la guerra contro il bullismo continua.