Aurora Ramazzotti è stata recentemente derubata della sua microcar ma, fortunatamente, le forze dell'ordine l'hanno ritrovata. Non solo. Il furto della vettura della figlia di Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker è servito per scoprire un vasto giro di vetture rubate e poi immatricolate nuovamente. In sostanza, ignare persone hanno acquistato vetture rubate.

Aurora Ramazzotti: auto rubata davanti alla scuola

La Polizia stradale di Piacenza ha scoperto e denunciato 15 persone, accusate a vario titolo di ricettazione, uso di atti falsi, riciclaggio, truffa e distruzione di atti veri.

Nel mirino dell'organizzazione malavitosa era finita anche la microcar di Aurora Ramazzotti, rubata 3 anni fa. La figlia del cantautore romano e della soubrette elvetica si era recata a scuola, a Milano, ma all'uscita non ha più trovato la sua vettura. Ettore Guidone, dirigente della Polizia stradale di Piacenza, ha asserito che è venuto alla luce un articolato meccanismo caratterizzato dalla solerzia di più persone, dai ladri a chi reimmatricolava le vetture rubate alla Motorizzazione. Nel mirino dei delinquenti finivano generalmente le auto che possono essere guidate dai minorenni, come quella trafugata ad Aurora Ramazzotti.

Documenti falsi presentati alla motorizzazione di Milano

La squallida storia è venuta alla luce nel 2014, dopo la denuncia sporta dal titolare di una ditta di importazione di autoveicoli e quadricicli leggeri.

L'uomo aveva notato irregolarità in sede di immatricolazione di un veicolo. Le indagini partite subito ed hanno permesso di scoprire molte anomalie. Nel momento di immatricolare una vettura Microcar modello M8, ad esempio, venne accertato che il numero di telaio era già stato registrato; quindi l'auto risultava circolante. Gli investigatori, allora, si sono recati alla motorizzazione di Milano e, dopo qualche indagine, hanno appurato che i documenti presentati per immatricolare la macchina circolante nel capoluogo lombardo erano falsi.

Nel corso degli accertamenti, i poliziotti hanno scoperto 15 vetture reimmatricolate e rivendute a persone all'oscuro del losco giro. I numeri sul telaio di ogni vettura rubata venivano cancellati e sostituiti con numeri falsi. Era fasulla anche la documentazione presentata alla motorizzazione per l'immatricolazione.