La sp50 verrà finalmente messa in sicurezza. Sono partiti nella mattinata di lunedì 7 novembre i primi sopralluoghi ai quali seguiranno i lavori di adeguamento della strada provinciale, che nonostante versi in condizioni di inagibilità da diversi anni non è mai stata chiusa al traffico.
Il primo crollo avvenne nel 2008, e nonostante i lavori di recupero nel 2011 la strada crollò nuovamente. Da allora non è stato fatto più nessun intervento. La strada collega alcune contrade di Crotone, come Salica e Prestica, dove gli abitanti denunciano da anni la pericolosità del percorso ed il rischio di isolamento, e funge anche come collegamento secondario ad Isola di Capo Rizzuto e relative località.
Nonostante la condizione fosse nota, la Provincia di Crotone non è stata in grado di stanziare dei fondi per la messa in sicurezza a causa della scarsa disponibilità economia, dovuta anche alla persistente crisi economia accusata dall'ente. La strada infatti è deformata in più punti, anche se l'intervento più urgente è rappresentato proprio dal "ponte di salica", franato per oltre la metà della sua larghezza.
La situazione si è resa ancora più critica dopo le diverse ondate di maltempo che hanno raggiunto la regione negli ultimi mesi. Le forti piogge hanno causato uno smottamento del terreno, aggravando la condizione del tracciato che ha iniziato a franare da entrambi i lati. Trattandosi di una strada aperta al traffico, il Comune di Crotone si è impegnato nella giornata di giovedì 3 novembre ad avviare i lavori di messa in sicurezza.
Le reazioni
Il consigliere Giovanni Procopio si dichiara soddisfatto dell'avvio dei lavori, dato che il Sindaco "firma un atto appartenente a un settore non riconducibile alle sue deleghe", ma ci tiene a precisare la condizione di molte altre strade provinciali, come la SP22, la SP49, la SP51 e la SP52: "Si devono forse aspettare ulteriori eventi che mettano a repentaglio l’incolumità dei nostri cittadini?".
Diversa la reazione degli abitanti delle varie contrade. Si spera infatti che l'annuncio non si traduca in un nulla di fatto, e si ironizza sui lunghi tempi (circa 8 anni) che sono serviti per ottenere un intervento.