Erano 601 anni che il monastero e la basilica di San Giorgio fuori dalle mura cittadine erano abitate e condotte dalla Congregazione Olivetana e fra pochi mesi lasceranno per sempre la città di Ferrara. Questa sofferta decisione è avvenuta perchè il Capitolo di questa Congregazione ha deciso di sopprimere tutte le piccole comunità che non raggiungono il numero di tre monaci, tra le quali ricade appunto anche Ferrara.

Il commento di monsignor Luigi Negri

L’arcivescovo, monsignor Luigi Negri, ha tentato di fare qualcosa in merito per evitare la triste scelta, ma non è riuscito a cambiare le sorti dei monaci e quindi la chiesa, il monastero e la guida della parrocchia, torneranno all’Arcidiocesi.

Si sa già chi è il parroco, dice Vescovo, ma verrà rivelato al momento opportuno dato che la fase di passaggio è attualmente in corso. I fedeli, speravano nell’arrivo di rincalzi da Monte Oliveto ma così non è stato e si è optato per la decimazione delle comunità più piccole. Attualmente a San Giorgio ci sono don Marc e don Joseph assieme a padre Nazzareno già da tempo però ricoverato in casa di riposo.

Passaggio alla Curia dopo Capodanno

Il passaggio dagli Olivetani alla Curia dovrebbe essere approssimativamente dopo Capodanno e li, si scoprirà anche il nome di chi guiderà la comunità parrocchiale di questo importante borgo ferrarese. La data presunta di fondazione di questa chiesa è del 647 d.C., testimoniata in alcuni documenti pubblici del X secolo.

Fu sede della prima Cattedrale di Ferrara e con la costruzione di quella che oggi vediamo in piazza, perse questo titolo circa l’anno 1135. La Congrega di Monte Oliveto, prese possesso del complesso monastico il 26 maggio del 1415, sotto il governo cittadino del marchese Niccolò III d’Este, uomo illuminato e dedito a ingrandire il prestigio della sua città.

Con questo cambio, terminerà a Ferrara un 'continuum' spirituale e tradizionale che aveva già superato il mezzo millennio e che ci giungeva dai tempi della dominazione Estense. Un altro pezzo di storia che lascia la città, dicono alcuni fedeli e anche diversi studiosi confessano di essere dispiaciuti per questa scelta.