Dopo il Terremoto dello scorso 30 ottobre 2016 nel Centro Italia sono partite le indagini per verificare le condizioni di molti edifici, tra cui le scuole. Ebbene, dal nuovo dossier 'Ecosistema Scuola', realizzato da Legambiente, emerge che il 90% delle scuole italiane sarebbe stato costruito in assenza di qualsiasi criterio anti-sismico. Il 65,1% delle strutture scolastiche italiane è stato edificato anteriormente all'entrata in vigore della normativa anti-sismica e il 90,4% prima del varo della legge sull'efficienza energetica.

Il processo di riqualificazione delle scuole è lento

Dal recente rapporto di Legambiente, dunque, si scopre che le scuole italiane non sono molto sicure. La questione è oggetto di dibattito a Roma, durante il corso di 'Scuola Innova - primo forum sull'edilizia scolastica'. Nonostante lo Stato abbia stanziato molto denaro per la ristrutturazione delle scuole, il processo di riqualificazione è solo all'inizio e molte strutture sono inadeguate dal punto di vista della sicurezza anti-sismica e dell'efficienza energetica. Legambiente sottolinea che bisogna fare ancora molti passi in avanti sul fronte dell'edilizia scolastica, anche se, rispetto al passato, ci sono stati progressi: è stata creata, ad esempio, la Struttura di missione presso la presidenza del Consiglio.

I Comuni vanno aiutati

C'è bisogno di velocizzare il processo di ristrutturazione delle scuole italiane, per evitare rischi. I Comuni devono essere aiutati da Stato e Regioni nell'iter di riqualificazione. Molte scuole sono state gravemente minate dal terremoto dello scorso 30 ottobre 2016. Il governatore dell'Umbria, Catiuscia Marini, ha ordinato la chiusura di ogni scuola umbra fino al prossimo 5 novembre 2016.

Lo ha reso noto l'assessore regionale Antonio Bartolini, evidenziando che la chiusura è necessaria per consentire ai tecnici di effettuare verifiche in tutte le scuole umbre. Saranno i sindaci a considerare un'eventuale riapertura dei plessi scolastici, il prossimo 7 novembre 2016. Ovviamente, di tale scelta dovrà essere data contezza all'Ufficio scolastico e alla Regione.