Non solo la Cina è in ginocchio per lo smog. Mentre a Marrakesh i referenti di 190 nazioni discutono su come attuare l'accordo di Parigi, l'India si trova davanti a una situazione simile a quella che sta provando la vicina Cina da molti anni. Il livello delle polveri sottili nell'aria ha raggiunto livelli record. Le autorità indiane hanno deciso di chiudere le scuole, a New Delhi, per 3 giorni.

Scarti della lavorazione del grano bruciati nei campi

L'inquinamento atmosferico colpisce duramente anche l'India. Nella Capitale indiana le autorità sono state costrette non solo a chiudere le scuole ma ad imporre lo stop a determinate attività, come quelle edili.

Molte manifestazioni sportive sono state cancellate perché, all'aperto, si rischia di soffocare. Secondo recenti indagini, a New Delhi il livello delle polveri sottili nell'aria è 70 volte superiore il massimo consentito dall'Oms accordabile con la sicurezza sanitaria. Sono differenti i fattori che favoriscono l'allarmante inquinamento atmosferico in India: oltre al traffico e alle industrie, ad esempio, c'è il problema della combustione, nei campi, dei residui della lavorazione del grano.

New Delhi come una camera a gas

C'è bisogno di un forte cambiamento, su più fronti, in India perché altrimenti si rischia di soffocare. Secondo gli esperti, il boom di polveri sottili nell'aria aumenta notevolmente il pericolo di patologie respiratorie e, alla lunga, di morte.

Molti politici indiani hanno paragonato New Delhi a una 'camera a gas'. Lo smog sta mettendo in ginocchio una nazione. Lo testimoniano anche recenti immagini satellitari della Nasa: si vede bene una spessa coltre di smog sulla Capitale indiana. Secondo alcuni funzionari indiani, la causa del repentino aumento delle polveri sottili nell'aria è rappresentata dai fuochi d'artificio scoppiati nel corso del Diwali, una festa molto antica.

Sembra che la maggior parte degli agricoltori indiani, negli ultimi tempi, stiano bruciando tantissimi residui della lavorazione del grano. Si stima che, finora, la combustione ha riguardato 32 milioni di tonnellate di rimasugli.