Milano - Si chiamava Aurora il piccolo angelo volato in cielo a causa dell'incuria dei genitori, la bambina di soli nove mesi morì di fame nella notte tra il 26 e il 27 febbraio 2015. La Procura di Milano ha richiesto vent'anni di reclusione per il padre Marco Falchi e 16 anni per la madre Olivia Beatrice Grazioli, abitanti in via Severoli.

Morire di fame a nove mesi

La pena è stata decisa dal pm Cristian Barili durante l'udienza tenuta in presenza della Corte d'Assise di Milano, durante il processo in cui Falchi e Grazioli hanno affrontato le accuse per maltrattamenti aggravati nei confronti della figlia Aurora.

Nessuna attenuante verrà concessa alla coppia per la gravità del fatto commesso e perchè l'applicazione delle attenuanti generiche al caso in questione produrrebbe una "svalutazione di quanto accaduto", come afferma il pm Cristiano Barilli. La famiglia della piccola Aurora, la bimba morta di fame, viveva in un contesto di povertà "causato dalle scelte di vita dei genitori stessi".

Nessuna attenuante per i genitori

Dall'inchiesta svolta risulta che Falchi e Grazioli avrebbero comprato un'auto da 9.300 euro lo stesso giorno del decesso della bambina. Per questo ed altri motivi e prove portate in tribunale dal pm Barili, la coppia di genitori milanesi non hanno alcuna giustificazione per aver abbandonato a se stessa la propria figlia.

L'accusa ha dichiarato che Aurora restava da sola nella culla per molto tempo senza mai cambiare posizione, questo avrebbe causato una deformazione del cranio, come risulta dall'autopsia, oltre ad una piaga da decubito sulla schiena della bambina. Il pannolino non veniva cambiato spesso provocando una forte dermatite alla cute di Aurora, dagli esami effettuati sono stati rilevati danni ai polmoni causati dalla scorretta ingestione di cibo e liquidi che le venivano somministrati senza sollevarla dalla culla o comunque in posizione sdraiata frequentemente.

Aurora, che ricordiamo aveva solo nove mesi viveva in uno stato igienico precario e riceveva nutrimento insufficiente a mantenerla in buona salute. La morte della piccola creatura sarebbe avvenuta a causa di grave disidratazione e iponutrizione cronica e acuta, come rilevato dal medico legale al momento del suo decesso.