Non riuscire più a trattenerla e urinare contro un muro può significare per qualcuno un “ritorno alla vita” ma in qualche caso, avviare episodi di violenza, con arresti, multe salatissime e licenziamenti. Nessun muro della penisola può ritenersi al sicuro da questo affronto. Vicende simili sono avvenute a Milano, Roma, Cagliari, Bergamo e in tante altre città, grandi e piccole. Ultima in ordine di tempo, in provincia Bologna, a Castello d'Argile dove lo scorso 27 novembre un 61enne italiano, incensurato, è stato arrestato, dai carabinieri, per porto abusivo di un’arma detenuta illegalmente e usata per minacciare un uomo che lo aveva sorpreso a urinare contro il muro della sua casa.

L’uomo, un 39enne, era in casa con la moglie e il figlio quando, avendo udito dei rumori intorno alla propria casa, ha dapprima, avvertito i carabinieri, poi è uscito per capire cosa stesso succedendo. Ha trovato il 61enne che si liberava delle sue acque. Sconvolgente la reazione dell’uomo “urinante” che, strillando come un ossesso, è corso nell’auto parcheggiata a poca distanza e ne è venuto fuori con una pistola, che per fortuna ha solo mostrato prima di risalire in macchina e scappare È stato ritrovato, ubriaco con un revolver, senza matricola e 5 colpi nel tamburo e arrestato.

Vigili spezzini strapazzato da uno Steven Seagal

Lo scorso settembre, la polizia municipale della Spezia ha sorpreso un ragazzo che urinava contro una serranda.

Al richiamo degli agenti il 35enne genovese si è scatenato, li ha colpiti furiosamente con una testata al volto e una gomitata allo zigomo. Per fermare lo Steven Seagal sono dovuti intervenire altri agenti in servizio notturno, proprio per prevenire la movida violenta. In sei sono riusciti ad immobilizzarlo e arrestarlo.

Cagliari, luglio 2015.

Un operaio di Sant’Antioco, ubriaco, viene arrestato sul lungomare mentre molesta i passanti. Reagisce male anche ai tentativi degli operatori del 118 che vogliono soccorrerlo e conclude abbassandosi i pantaloni per urinare davanti ai carabinieri. Il 49enne, pregiudicato all’invito dei militari a rivestirsi replica una violenta gomitata ad uno di loro.

Milano Marittima, maggio 2016. Un 23enne italiano di origini tunisine commette l’errore di redarguire la persona sbagliata. L’ubriaco che urinava in strada, infatti, è un ex pugile che con un solo pugno in faccia, a mani nude, lo manda in ospedale con prognosi riservata. L'aggressore, incensurato era stato guardia giurata all'aeroporto di Bologna e pugile dilettante.

Senegalese aggredisce a bottigliate

Roma, settembre 2016. Ancora una vittima che cerca di discutere con la persona sbagliata. In questo caso, la “scena del crimine” la pineta Sacchetti, dove una persona del quartiere invita Mustafà Seye, senegalese 45enne, senza fissa dimora, ad evitare di far pipì in pieno parco pubblico tra tanti bambini che giocano.

Un garbato invito a cui risponde la furia cieca del senegalese che a bottigliate, calci e pugni lascia sanguinate a terra il malcapitato.

Il caso più eclatante riguarda il professore bergamasco licenziato (poi reintegrato) per non aver inserito nell’autocertificazione alla stipula del contratto, la condanna per aver urinato nei pressi di un cespuglio. In effetti, nella notte di Ferragosto il professore, di ritorno da una festa, sente il bisogno incontenibile di fare pipì. Non ci sono servizi igienici né bar aperti solo un cespuglio, oasi nel deserto per il professore. Purtroppo lo fermano i carabinieri e gli ritirano i documenti. Ad un anno di distanza il professore ammette i fatti davanti al Giudice di pace, accetta la sanzione minima di 200 euro e chiude una banale vicenda che ha rischiato di costargli cara.