In Polonia è stata approvata dal Parlamento di Varsavia una legge ispirata dalla volontà di difendere, sempre e comunque, la vita, anche prima della nascita. In sostanza, tutte le donne che daranno alla luce bimbi con malformazioni o disabilità percepiranno 4000 zl (930 euro circa). La legge è stata approvata con la maggioranza di 267 deputati; i contrari sono stati 140 e gli astenuti, invece, 21.

La legge è stata proposta dal Pis

Il promotore del progetto a sostegno della vita, che adesso è diventato legge, è stato il partito populista Diritto e giustizia (Pis).

E' da un po' di tempo che tale partito cerca di accontentare le organizzazioni contrarie all'aborto, sostenute dalla Chiesa, e adesso ha ottenuto un grande risultato, con buona pace degli abortisti. La legge, ribattezzata 'Pro Life', mira alla difesa della vita e al contrasto dell'interruzione volontaria della gravidanza. Un esponente del Pis, Elzbieta Witek, ha affermato successivamente alla votazione che, finalmente, le famiglie con problemi sarannoaiutate. Insomma, la legge mira a sostenere tutti quei genitori che mettono al mondo bimbi con handicap, più o meno gravi. In Polonia l'aborto è ammesso se la donna è stata vittima di stupro, se il parto rappresenta una grave insidiaper la vita oppure per malformazione del feto.

Visto che negli ultimi anni sono stati ideati esami che permettono di scoprire eventuali difetti, anche minimi, del nascituro, è aumentato notevolmente il numero degli aborti. Pis, adesso, spera in un calo degli aborti nel Paese.

Gli abortisti sono scesi in piazza

Nei giorni scorsi, in Polonia, sono scese in piazza per manifestare tutte le persone contrarie alla proposta che contempla il divieto di aborto in quasi tutte le circostanze.

Molte donne hanno indossato abiti neri, simbolo di lutto per la perdita dei diritti riproduttivi. Cortei di protesta in numerose città della nazione, come Varsavia, Poznan e Lodz. Su uno striscione c'era scritto: 'Le ragazze vogliono solo i diritti fondamentali'. Le proteste hanno costretto i parlamentari polacchi ad abbandonare tale proposta.