Brutta notizia per i romani, che vivono in un città dove la qualità della vita è decisamente bassa. Dalla classifica sulla qualità della vita nelle città italiane stilata da ItaliaOggi e l'università La Sapienza si evince che Roma è passata dal 69esimo posto dell'anno scorso all'88esimo di quest'anno. La 'città eterna' dunque fa parte del gruppo di città italiane dove si vive peggio.

Qualità della vita: Mantova in prima posizione

Il primo posto della classifica sulla qualità della vita nelle città italiane è occupato da Mantova; in seconda e terza posizione, invece, vi sono Trento e Belluno.

All'ultimo posto c'è Crotone. Nell'arco di un anno, quindi, Roma è scesa di 19 posizioni nella chart. È indubbio che qualcosa, nella Capitale, non va per il verso giusto. Su tale dato il sindaco di Roma, Virginia Raggi, dovrebbe indubbiamente riflettere. Nel giro di 12 mesi, nella 'città eterna' è peggiorata la situazione su più versanti: dal tenore di vita ai servizi scolastici, dal disagio sociale all'ambiente. Insomma, c'è bisogno di un'azione incisiva per far 'risalire la china' alla Capitale che, indubbiamente, merita più rispetto.

I romani non possono gioire, così come la Sindaca Raggi. Per la prima volta Roma, in termini di qualità della vita, si trova nel gruppo di cui fa parte la maggioranza delle città del Sud Italia.

Consultando rapidamente i dati, si capisce che il tracollo a Roma si è registrato in quasi tutti i settori. È calato notevolmente il numero dei lavoratori e il volume di affari. Forte, inoltre, l'aumento della criminalità.

Opposizioni invitano il sindaco di Roma a riflettere

Nella Capitale, ovviamente, c'è qualcosa che non va.

I dati infausti che emergono dalla classifica sulla qualità della vita nelle città italiane hanno fatto riflettere molti politici e alcuni non hanno avuto remore nel criticare Virginia Raggi. Marco Palumbo, consigliere capitolino del Pd, ha sottolineato che dopo 6 mesi di amministrazione Raggi i romani si sono resi conto che le cose non solo non sono migliorate ma in diversi ambiti sono peggiorate notevolmente. Il senatore forzista Francesco Giro, con una sottile vena ironica, auspica il ritorno di Alemanno a Roma.