L'Aeroporto dello Stretto "Tito Minniti" di Reggio Calabria rischia la chiusura definitiva per la decisione da parte di Alitalia di abbandonare nel breve periodo lo scalo reggino. Un incubo sia per l'utenza sia per la prevista perdita di circa 50 posti di lavoro, che andrebbe ad incidere ulteriormente sulla già asfittica economia cittadina.

Reggio si mobilita

Ma intanto si sta anche muovendo la società civile attraverso la costituzione di un Comitato pro aeroporto, che ha programmato per sabato 19 novembre dalle 10:30 una mobilitazione nella centralissima piazza Duomo dal titolo "Continuiamo a volare".

Il corteo di cittadini giungerà fino alla vicina piazza Italia per manifestare contro la paventata morte del "Tito Minniti" cercando di sollecitare a fare la propria parte soprattutto la politica. Il Comitato, in queste ore, sta diffondendo l'iniziativa per incitare i cittadini a prendere una posizione decisa sulla vicenda, girando anche per le scuole e contattando la gente "porta a porta" oltre a distribuire manifesti per le vie della città e a segnalare la manifestazione sui social network. "Siamo certi che una moltitudine di cittadini, stavolta, risponderà con i fatti - afferma in una nota il Comitato pro aeroporto - ma in modo costruttivo. Invitiamo le scuole e le associazioni aderenti a portare stendardi e striscioni.

Naturalmente preghiamo tutti di non contaminare la manifestazione con simboli e bandiere di partito e di parte".

Obiettivo: salvare l'aeroporto

L'obiettivo da raggiungere è chiaro: far riemergere lo scalo dalle sabbie mobili per poterlo poi rilanciare svegliando la città "e - sottolineano i promotori - la nostra sonnolente classe dirigente".

La scelta del presidente di Alitalia Luca di Montezemolo di rinunciare a Reggio è scaturita da diverse perdite economiche subite dall'ex compagnia di bandiera. In questi giorni il presidente della Provincia Giuseppe Raffa si sta attivando per evitare che Alitalia scappi via e che si arrivi, quindi, al baratro. Sarebbe una vera e propria mannaia, infatti, per i lavoratori e per i tanti emigrati reggini che, per ragioni di lavoro e di studio, vivendo lontani dalla propria città, rientrano velocemente in occasione di feste, periodi di ferie e weekend. Ma lo sarebbe anche per la classe politica di Reggio che, per motivi istituzionali, effettua frequenti andate e ritorni da Roma. Quindi la sopravvivenza dell'aeroporto interessa anche a loro.