29 Novembre 2016, USA, Ohio. Abdul Razak Ali Artan, 18 enne, era uno studente della Ohio State University e frequentava il terzo anno del Corso di Laurea in gestione logistica. Era un volto conosciuto tra i suoi colleghi, qualche tempo prima aveva rilasciato un'intervista per il giornale del campus, The Lantern, nella quale si dichiarava spaventato dal pregare in pubblico a causa del clima islamofobo. E' morto rapidamente, centrato da una pallottola partita dall'arma di Alan Horujko, ufficiale di polizia. Alan non ha avuto scelta, si è anzi distinto per la rapidità della sua azione che ha evitato il peggio.

L'aggressore aveva fatto irruzione nel campus a bordo di una macchina e, sceso dal veicolo armato di coltello, aveva iniziato a minacciare gli studenti. Di loro, 11 hanno riportato lesioni e sono stati trasportati nei vari ospedali della zona.

Nessuna macchia sul curriculum del terrorista

Allen Kraus, vicepreside del polo didattico, ricorda il ragazzo come capace, competente e senza alcun precedente per atti violenti. Aveva alle spalle un percorso accademico di tutto rispetto, ma pare lo frustrasse molto il modo in cui i media americani solevano associare il suo credo agli atti criminosi dell'Isis. Prima di trasferirsi alla Ohio State, Abdul aveva frequentato il college a Columbus ed era un impiegato modello di Home Depot.

I suoi colleghi lo ricordano come un ragazzo pacifico, solare e capace di dialogare con tutti.

Il background familiare e le origini somale

In Ohio ci sono circa 8.000 somali regolarmente immigrati e Abdul era uno di questi. La sua famiglia aveva passato un primo periodo in Pakistan per poi trasferirsi negli States nel 2014. La madre del ragazzo, sotto shock, si è detta incredula per quanto accaduto.

Tuttavia il figlio non ha mai nascosto la vicinanza ed il supporto ai "fratelli musulmani". Sui social pubblicava spesso notizie riguardanti le tensioni tra islamici e buddisti sul suolo birmano.

La condanna dei leader musulmani

Una conferenza stampa tenutasi lunedì, nella quale sono intervenuti i maggiori leader islamici americani, ha avuto lo scopo di condannare pubblicamente l'atto terroristico compiuto da Abdul.

Lo ha definito "insensato" Roula Allouch, presidentessa del Consiglio Nazionale per le relazioni tra la comunità americana e quella musulmana. Si è detta addolorata e ha augurato ai ragazzi feriti una pronta guarigione. C'è cautela da parte degli investigatori sul movente ma, al momento, non si esclude nulla, dalla matrice religiosa fondamentalista ad un più probabile disagio psichico del ragazzo.