Un uomo di 51 anni che lavorava per i servizi segreti interni tedeschi è stato arrestato con l'accusa di progettare attentati in Germania in occasione delle festività natalizie; proprio approfittando del suo lavoro il presunto terrorista avrebbe anche sottratto documenti molto riservati per passare le informazioni ai suoi contatti nel mondo dell'estremismo islamico.
Si pensa che fossero in preparazione attacchi multipli che avrebbero dovuto coinvolgere i luoghi più affollati e i centri commerciali in occasione del Natale, e anche la stessa sede centrale dei servizi segreti a Colonia in cui l'uomo lavorava da aprile.
Come lavorava la talpa
L'infiltrato, lavorando a stretto contatto con gli agenti segreti che collaborano alle più complesse operazioni anti terrorismo, aveva accesso a tanti documenti contenenti informazioni estremamente riservate circa le indagini in corso e le imminenti operazioni contro il terrorismo internazionale e il suo compito era quello di passare ciò che sapeva ai suoi contatti nelle zone di guerra in Siria e Iraq.
Alcuni esponenti di primo piano del sedicente Stato islamico usavano le informazioni ottenute per progettare nuovi attentati che nel periodo natalizio avrebbero coinvolto migliaia di innocenti nei luoghi di aggregazione e incontro più affollati e nei tradizionali mercatini.
Chi è la presunta talpa
La talpa sarebbe un cittadino tedesco di circa 51 anni che aveva iniziato a collaborare con i servizi segreti interni ad aprile, convertito alla religione islamica forse due anni fa ed entrato in contatto con alcuni predicatori dell'ala più radicale dell'Islam che lo avrebbero convinto ad abbracciare la causa del sedicente Stato islamico.
Sarebbero proprio i predicatori radicalizzati ad avere fornito all'uomo i contatti con alcuni miliziani jihadisti in Siria e Iraq che avrebbero dovuto usare le informazioni trafugate come base per la preparazione di nuovi attacchi in tutto il territorio tedesco.
Il comunicato
Dalla sede centrale del Bundesant fur Verfassungsschutz, l'equivalente tedesco dell'italiana Aisi, è stato diramato un comunicato di poche righe che dice solo dell'arresto di un presunto fiancheggiatore dell'estremismo islamico che lavorava nei suoi uffici.
Data la delicatezza del lavoro dei servizi segreti interni, i vertici dell'agenzia di intelligence non hanno voluto fornire altri dettagli né sul ruolo dell'arrestato all'interno dell'organizzazione, né sulle informazioni che l'uomo sarebbe riuscito a trafugare.