Chi è marchigiano viene spesso preso in giro per via del suo peculiare dialetto: i marchigiani lo sanno bene. Ma il dialetto marchigiano è come la regione: non uno solo, ma molteplice, spezzettato, e soprattutto fortemente identificativo. Forse un marchigiano suscita ilarità quando sprofonda nei suoi dialettismi, ma in ognuno di quei termini tronchi e un po' ululati cela tutto l'amore per la sua terra. Ecco probabilmente il motivo per cui un gruppo di giovani marchigiani ha deciso di chiamare il proprio progetto on line #DajeMarche, per ribadire una volta di più un legame così forte che a spezzarlo non ci riesce nemmeno il terremoto.

Presto on line un nuovo e-commerce

I tempi della burocrazia sono lentissimi e i territori colpiti più volte da sisma di magnitudo elevata (il 24 agosto, il 27 ottobre, il 30 ottobre) stanno ancora aspettando sostegno concreto.

Ma la gente non aspetta niente, e attiva le sinapsi per escogitare modi più rapidi per riportare la vita dove oggi ci sono solo macerie. Ecco allora che Paolo Isabettini, un architetto di Tolentino, ha avuto un'idea. Qualcosa di concreto da cui ripartire c'è, e sono i prodotti del territorio. L'enogastronomia è da sempre un'eccellenza del centro Italia, ma non solo, l'artigianato tipico comprende anche i cappelli, o le scarpe. Le aziende che non sono state costrette a chiudere ora sono in difficoltà per quel che riguarda la distribuzione dei prodotti. Perché allora non raggrupparli tutti in un grande negozio virtuale che permetta una vendita capillare sul territorio nazionale?

#dajemarche

Questo è stato l'input che ha portato un nutrito gruppo, composto da programmatori, esperti di e-commerce e web marketing, grafici, fotografi, a mettersi alacremente al lavoro per costruire un portale in grado di supportare il progetto.

Dopo tanta fatica il sito dovrebbe vedere la luce entro questo fine settimana, tra il 12 e il 13 novembre. Sulle pagine del sito si potranno acquistare tanti articoli che aiuteranno concretamente le zone colpite dal Terremoto: non con donazioni o elemosine, ma semplicemente supportando l'economia locale. Per il momento #dajemarche è una pagina Facebook, e si spera che, oltre all'aiuto che potrà dare in questa emergenza, diventi anche un modello per il futuro. Se le Marche, nonostante la loro pluralità, sapessero unirsi sempre, e non solo nell'ora della necessità, potrebbero sfruttare al meglio le molteplici potenzialità di questomagnifico territorio.