Nelle zone terremotate, in queste ore, si aggiunge emergenza ad emergenza, dovuta questa volta non a case o chiese cadenti, bensì alla non meno importante questione di come gestire gli animali domestici.

La gestione degli animali nelle zone terremotate

A torto o ragioni in molti devono ancora comprendere il fatto che un cane o un gatto - ma anche un coniglio, un pappagallino, un criceto e tanto altro - che entrano nelle nostre case, diventano presto anche membri della nostra stessa famiglia.

Concetti ampiamente condivisi da chi è nato e cresciuto con degli animali, ma che trovano ancora oggi una certaresistenza in chi gli animali al contrario proprio non li gradisce.

Contrarietà, divieti, rifiuti, malumori che si sono manifestati tutti in occasione della richiesta di un signore disabile in carrozzella, che ha chiesto ospitalità per se stesso e per il suo fido amico a quattro zampe in uno dei tanti centri accoglienza delle zone terremotate.

Rifiutato accesso in centro accoglienzaa disabile accompagnato da cane

Il personale del centro ha rifiutato l'accesso al disabile e al cane, motivando il rifiuto con questioni attinenti l'igiene e la sicurezza. Leggi e leggine di questo Paese, che si scontrano come sempre contro le esigenze concrete della popolazione,come quella di trovare un tettoanche per gli animali domestici.

Il fatto è stato immediatamente segnalato aivolontari dell'Enpa, che grazie ad un'opera di persuasionesono riusciti a convincere alcuni centridi accoglienza ad accettare sfollati con animali al seguito.

Uno tra questi - tiene a precisare l'Enpa - è il centro dell'Università di Piano d'Accio, sito in provincia di Teramo.

Dall'Ente nazionale protezione animali fanno sapere che la situazione riguardante gli animali è in continua evoluzione; spesso nel momento in cui i vigili del fuoco rientrano nelle case per valutarne l'agibilità trovano animali domestici come tartarughine, uccellini o criceti che sottraggono alle macerie e restituiscono ai proprietari.

Proprietari che ormai non possono più assicurare a questi animali un'adeguata sistemazione, che speriamo possa trovarsi presto grazie al tam tam mediatico dei social network e alla grande solidarietà del popolo degli amanti degli animali.