Da molti anni la favolosa Hong Kong è il luogo residenziale più caro al mondo, vantando anche il record delle case più piccole in assoluto. Certo che accomodare la vita quotidiana in 5,7 metri quadri è tutta un'altra faccenda e va ben oltre di qualsiasi sorta di minimalismo. È proprio questa la genialità del promotore immobiliare Empeor International Holdings che ha stravolto il modo di costruire in uno degli stati più densamente popolato del pianeta. Il progetto prevede adibire un ex edificio commerciale in un residence alternativo e in linea con la grande richiesta di case popolari da parte della cosiddetta classe media.
La nuova opzione minimal
I nuovi mini appartamenti in procinto di essere ultimati somiglieranno ad una cella carceraria e conteranno con una cucina e un bagno. Per la realizzazione dell'opera il prometer ha acquistato un'intera palazzina di ventuno piani, ha presentato il progetto al registro del Dipartimento delle Costruzioni di Hong Kong e ha ottenuto il conseguente parere positivo a condizione che sia migliorata l'estetica dell'edificio.
Il programma prevede la riqualificazione completa dello stabile tenendo conto del contesto ultra residenziale che lo circonda e la costruzione di 64 alloggi dove non mancherà di certo, l'ultimo grido tecnologico.
Un'isola a caccia di record
Quasi in sordina, ma con la solita grande concretezza, la Cina ha dato vita a una megalopoli di 25 milioni di abitanti, quasi grande come mezza Italia.
E non solo Hong Kong, dopo la costruzione del raccordo marittimo e vari accordi istituzionali tutta l'area che comprende anche Macao, Shenzhen e Zuhai è diventata la “zona franca” più grande del mondo. Quindi il problema abitativo per le famiglie che collaborano con le migliaia di multinazionali istallate nell'isola si pone più che mai.
Secondo le cifre ufficiali del governo circa 300mila persone attendono l'assegnazione di una casa popolare. Un altro record che potrebbe essere colmato con la costruzione di ulteriori mini appartamenti.