Il delitto di Garlasco presenta un nuovo indagato, Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi. Il suo coinvolgimento nel caso è avvenuto quando la difesa ha chiesto di riesaminare il DNA trovato sotto le unghie della vittima, e il risultato è stato sorprendente, perché i marcatori hanno escluso che appartenesse ad Alberto Stasi. Dunque si apre una nuova pista che va a coinvolgere un nuovo ragazzo, che nei primi tempi in cui si svolgevano le indagini aveva suscitato qualche sospetto, ma il suo alibi fu ritenuto inattaccabile. Oggi riesaminando i suoi spostamenti e il suo alibi, emergono non solo delle crepe, ma mostrano una lacunosa analisi dello stesso durante le indagini.

Pare infatti che alcune scoperte fatte dalle autorità mettano in discussione ciò che al tempo escluse Andrea Sempio dal registro degli indagati. Andiamo a vedere quali novità sono emerse in queste ultime ore.

Andrea Sempio: l'alibi che vacilla

In primis, uno degli elementi del Delitto di Garlasco che ha fornito ad Andrea Sempio un alibi è un biglietto del parcheggio in Piazza Ducale, che lo collocherebbe altrove al momento dell'omicidio. Sul biglietto però non vi è nessun nome, e quindi non si può accertare che fosse suo. Secondo punto importante è quello delle tre telefonate fatte da Sempio a Chiara Poggi, tutte in appena 24 ore tra il 13 e il 14 agosto. La cosa è apparsa strana, visto che nei sette mesi precedenti aveva fatto al massimo due telefonate.

Altra prova a suo sfavore è quella dell'impronta di scarpa nel sangue, numero 42/42,5 che corrisponde al piede di Andrea Sempio.

Una nuova scoperta mette in dubbio il racconto di Andrea Sempio

L'interrogatorio di Andrea Sempio è avvenuto cinque giorni dopo il delitto di Garlasco, e nel suo racconto dice di essere stato in una libreria a Vigevano mentre accadeva l'omicidio.

Secondo la difesa, tale libreria nella quale Andrea Sempio sostiene di aver passato la mattinata, il lunedì mattina è chiusa. Il 13 agosto del 2007 era proprio un lunedì. Inoltre la difesa sostiene che la sua bici fosse parcheggiata davanti alla villetta di Via Pascoli, anche se non è mai stato provato con certezza chi fosse il proprietario della bici vista fuori dalla casa di Chiara Poggi.