Jim Stauffer era convinto di aver donato il corpo della madre defunta alla scienza per favorire la ricerca sull'Alzheimer, malattia della quale era affetta l'anziana, ma in seguito ha scoperto che l'azienda che aveva preso in custodia il cadavere lo ha venduto per una cifra intorno ai 6mila dollari all'esercito degli Stati Uniti, che lo ha impiegato per esperimenti militari. E' la sconvolgente vicenda capitata ad un cittadino americano, che aveva accettato di cedere il corpo della madre solo perché convinto che il cervello della donna fosse utilizzato per nobili scopi di ricerca, nell'interesse della collettività.

E quando ha saputo che è stato fatto saltare in aria per testare esplosivi militari è rimasto sconvolto.

La società chiedeva di donare corpi per scopi scientifici

Stauffer è caduto nella rete di una società che chiedeva alle famiglie dei defunti di donare gli organi del congiunto a scopo di ricerca scientifica. Ma una volta incassata l'autorizzazione a disporre delle salme le rivendevano ai militari, che le utilizzavano per verificare gli effetti di ordigni esplosivi sul corpo umano e l'entità delle ferite inflitte. L'uomo aveva firmato un contratto mediante il quale autorizzava la ricerca scientifica, ma aveva proibito espressamente che il corpo fosse destinato ad altri utilizzi.

La verità è emersa grazie ad un'inchiesta giornalistica

Probabilmente i responsabili credevano che i familiari non sarebbero mai venuti a conoscenza della verità, in quanto una volta firmate le autorizzazioni i familiari non venivano informati circa la destinazione della salma. Ma un'inchiesta giornalistica ha fatto emergere lo scandalo, che riguarderebbe decine, forse centinaia di casi, tutti di persone che hanno ceduto i corpi dei parenti credendo che fossero destinati a scopi medici.

Il caso ha avuto grande risonanza, e probabilmente finirà nelle aule di un tribunale, con richieste di risarcimento danni morali da parte delle vittime del raggiro.Nel frattempo l'azienda che prendeva in consegna i corpi e l'esercito cercano di scaricare le responsabilità.

Secondo il responsabile della società sarebbe stato compito dei militari verificare a quale utilizzo potevano destinare i corpi, in base alle autorizzazioni, mentre i vertici dell'esercito affermano di aver agito in buona fede, e che la società gli aveva assicurato che i parenti avevano autorizzato tale utilizzo.