Un fiuto straordinario per gli affari e grandi doti imprenditoriali posso attirare i primi nemici e anche qualche comparsa in Procura per chiarire alcune tematiche del “marketing homemade” di questo studente di appena 17 anni. E già, il cosiddetto trafficante di merendine dell'Itis Pininfarina di Moncalieri alle porte di Torino, si è garantito non solo un ottimo reddito personale ma anche un angolino nelle pagine di cronaca dei più autorevoli quotidiani nazionali.

Tuttavia, con il passare del tempo, e soprattutto dopo l'interessamento di svariati imprenditori per accaparrarsi l'ingegnoso ragazzo e la borsa di studio messa a disposizione dalla Fondazione Einaudi, quello che era iniziato come un gioco si sta trasformando in un vero caso nazionale.

Antipatiche minacce di morte

La manifestazione organizzata dagli alunni del Pininfarina di Moncalieri doveva avere un indirizzo ben preciso, e cioè una contestazione in piena regola alla discussa borsa di studio concessa allo studente Palma, come si appende dalle scritte minacciose, per l'intraprendenza dimostrata.

Il Preside dell'Istituto, Stefano Fava, in una riunione urgente chiesta ai rispettivi rappresentati di classe ha ammonito gli studenti in modo categorico: ”Nella mia scuola non accetto che uno studente possa essere minacciato. Nessuno. O denuncerò il fatto”.

La Procura apre un'inchiesta

L'indagine affidata ai Carabinieri di Moncalieri è in corso da tempo, ma dopo le minacce di morte indirizzate al giovane studente i militari si sentono costretti ad ampliare il raggio investigativo.

Inoltre, in vista della chiusura del rapporto da consegnare alla Procura di Torino oltre al Preside Fava, sono state ascoltate le denunce formulate da alcuni studenti all'indirizzo del padre del ragazzo. Considerato agli occhi di tutti come la vera mente della vendita abusiva di merendine all'interno della scuola. Situazione che potrebbe rivelarsi gravosa, pena l'intervento del Tribunale dei Minori e dei servizi sociali.

Le grinfie del Fisco

Quando si dice che un'indagine è a tutto campo, è proprio a 360º. E quindi quando si tratta di vendita abusiva anche la stessa Agenzia delle Entrate vorrebbe vederci chiaro. Secondo quanto riportato da alcuni testimoni, il presunto guadagno dell'intraprendente spacciatore di merendine, ammonterebbe a circa 15mila euro. Di conseguenza una pagina almeno informativa sarà aggiunta al già voluminoso rapporto per studiare un eventuale intervento del Fisco.