Una novità per i possessori di cani che potrebbe rivoluzionare quelle, che fino ad ora, sono state le regole condominiali e di buon vicinato inerenti eventuali cani molesti. La vicenda riguarda una problematica che spesso coinvolge interi quartieri o condomini, ovvero quella relativa all'abbaiare continuo dei cani, che in casi limite può risultare fastidioso per il vicinato.
Il cane in casa è responsabilità civile e penale del suo padrone
La cassazione ha voluto delineare una nuova linea guida che viene incontro alle esigenze di persone che ritengono di essere vittime di animali troppo rumorosi, spesso a causa della scarsa cura dei loro padroni che non rispettano né le necessità dei cani, né quelle dei vicini.
La Corte suprema, infatti, ha statuito che la molestia è da considerare continua e fastidiosa quando supera il limite massimo dei 3 decibel. Oltre ai rumori dovuti al continuo abbaiare del cane, si può intervenire legalmente anche in caso di cattivo odore che superi la normale tollerabilità, derivante dall'incuria dei proprietari, i quali possono essere chiamati a risponderne in sede penale e civile.
Denuncia penale e risarcimento danni se il cane abbaia troppo
Con la quiete pubblica non si scherza, e chi possiede un cane molto rumoroso ora dovrà fare attenzione. La normativa, infatti, prevede che per configurarsi un reato penale non basti la querela sporta da un singolo condomino o vicino di casa.
La denuncia, per avere efficacia giuridica, deve essere presentata da un gruppo di persone, ed ha rilevanza nel caso in cui il giudice possa realmente constatare il reale disturbo della quiete pubblica.
Il vicinato ha l'obbligo di dimostrare che il cane disturbi realmente, sia per quanto riguarda il continuo abbaiare, sia per eventuali odori fastidiosi.
Se il ricorso viene accolto, il giudice può disporre il sequestro del cane come "cosa pertinente al reato". In questi casi, oltre a procedere con l'iter giudiziario per reato penale, il vicinato potrà richiedere anche un risarcimento danni in sede civile.