Il caso dello studente di Torino che all'interno dell'istituto si è messo a vendere abusivamente merendine a prezzi più bassi rispetto a quelli dei distributori automatici installati nella Scuola continua a fare parlare di sè. Il ragazzo la scorsa settimana è stato intervistato dal noto programma televisivo "Le Iene", che hanno rivelato il discreto giro d'affari del giovane, che da questo commercio ricaverebbe un guadagno di circa 800 euro mensili. Ma nonostante le autorità scolastiche lo abbiano punito con una sospensione di 15 giorni, la Fondazione Einaudi ha deciso di assegnargli una borsa di studio, premiandone lo spirito di iniziativa.

L'assegnazione del premio ha fatto infuriare altri studenti, i quali hanno organizzato una manifestazione di protesta, alla quale hanno partecipato circa 500 alunni dell'Istituto Pininfarina di Torino.

Lo spacciatore di merendine

Il giovane ha iniziato la sua "carriera" di venditore abusivo di merendine quasi per gioco, ma vendendo a prezzi più bassi di quelli dei distributori automatici, ben presto è riuscito a ritagliarsi un discreto giro d'affari, al punto che aveva iniziato a recarsi a scuola con addirittura due zaini pieni di leccornie. Il caso è venuto alla ribalta delle cronache dopo che la scuola ha assunto provvedimenti sospendendolo dalle lezioni. Ma se la scuola ritiene che questo comportamento sia da sanzionare, la Fondazione Einaudi è di diverso avviso, e ha ritenuto di premiare lo spirito imprenditoriale del giovane, che è stato invitato a Roma per ritirare una borsa di studio.

La notizia ha suscitato forte clamore tra gli studenti, e cinquecento alunni dell'Istituto Pininfarina di Torino hanno deciso di scendere in piazza.

'Premiata l'illegalità'

Secondo gli studenti la borsa di studio assegnata al ragazzo è fuori luogo: "in questo modo si premia l'illegalità" insorge un alunno, che avrebbe preferito vedere premiare chi durante l'anno scolastico si è impegnato duramente nelle lezioni.

"Hanno premiato un ragazzo che lavora a nero, non è giusto" chiosa un altro giovane. La protesta però chiariscono, non è contro lo "spacciatore di merendine", ma contro l'atteggiamento tenuto dalle istituzioni.