Episodio di Cronaca Nera a Rimini, la polizia è intervenuta su richiesta della madre di una bambina di 6 anni per un presunto abuso sessuale sulla piccolina.
La madre di origini straniere ha visto la figlia perdere sangue e, sospettando qualcosa, ha immediatamente chiamato il 118.
Sul posto sono immediatamente intervenuti gli agenti della squadra mobile specializzati per i reati sessuali sui minori.
Al loro arrivo gli agenti hanno trovato nell'appartamento diverse persone, a quanto riportato dalle agenzie la stessa bambina ha identificato con sicurezza l'uomo che le aveva procurato le lesioni.
Dalle notizie pervenute si sa che l'uomo vistosi in trappola avrebbe tentato la fuga per sottrarsi all'arresto.
La polizia non si è fatta sorprendere e ha fermato, arrestato e portato in questura l'uomo indicato dalla bambina per essere interrogato ed effettuare gli accertamenti del caso.
Il sostituto procuratore di Rimini, Davide Ercolani, dopo che il sospettato di nazionalità non italiana è stato tradotto in questura, ha disposto l'arresto dell'uomo che sulle mani aveva ancora i segni di quanto avvenuto.
Nel frattempo sono state avviate le indagini per accertare con sicurezza quanto avvenuto.
Pedofilia in Italia e nel mondo
Secondo quanto riporta l'associazione Onlus di don Fortunato Di Noto, in Italia nel 2015 ci sono stati 67 arresti per pedofilia, sono state fatte 485 denunce per adescamento di bambini e bambine in rete e ben tremila sono state le segnalazioni riferite a situazioni venutesi a creare nelle chat dei social network.
La onlus Mater ha anche un telefono a disposizione e sempre nel 2015 sono arrivate centinaia di richieste di aiuto da tutte le regioni italiane.
La situazione della rete è sconfortante nel 2015 sono stati segnalati circa novemila siti che contenevano materiale pedopornografico, duemila in più rispetto all'anno precedente.
Nel mondo la situazione è ancora peggiore, ci sono 10 milioni di bambini vittime dei pedofili e coinvolti nella produzione del mercato della pedopornografia, molti dei quali addirittura ridotti a schiavi sessuali. Nel 2015 sono state segnalate 1 milione 181mila foto insieme a 76.200 video.