Scomparsa di Roberta Ragusa: la Procura della Repubblica di Pisa, contro la misura cautelare dell'obbligo di dimora decisa dal gup Elsa Iadaresta nella sentenza di condanna emessa il 21 dicembre scorso nei confronti del marito della donna Antonio Logli, ha presentato ricorso al tribunale del riesame. Anche la difesa di Logli, condannato a 20 anni di carcere, ha presentato un ricorso al tribunale delle libertà per chiedere l'annullamento della misura cautelare dell'obbligo di dimora nei comuni San Giuliano Terme e di Pisa e del divieto imposto dal giudice di uscire di casa nelle ore notturne.

Caso Roberta Ragusa, attesa decisione del riesame su arresto Logli

Il marito di Roberta Ragusa, scomparsa nel nulla cinque anni fa dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano, in provincia di Pisa, nonostante la condanna per omicidio volontario e occultamento/distruzione del cadavere della moglie, non è ancora finito in carcere così come richiesto dal pubblico ministero in sede processuale. Il processo nei confronti di Logli, come si ricorderà, è stato celebrato con la formula del rito abbreviato che gli ha consentito di poter beneficiare dello sconto di un terzo della pena. Secondo la Procura della Repubblica pisana, che ha presentato ricorso al riesame, quella dell'obbligo di dimora per Logli è una misura blanda.

Nel ricorso della procura vengono sottolineati il pericolo di fuga e la pericolosità dell'uomo a sostengo della richiesta di ordinanza di custodia cautelare in carcere in attesa del processo di secondo grado. La difesa ha già annunciato infatti ricorso in appello che sarà presentato non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza.

Si attende dunque la decisione del tribunale del riesame su entrambi i ricorsi, decisione che potrebbe arrivare nei primi giorni di gennaio.

Il marito della donna scomparsa condannato a venti anni di carcere

Intanto, a Pisa, "si rincorrono voci sull'imminente arresto del marito di Roberta Ragusa", ha scritto il cronista del Corriere della Sera Fabrizio Peronaci sulla pagina Facebook "Giornalismo Investigativo".

"La procura - ha spiegato il giornalista che ha seguito con attenzione l'evolversi delle indagini e del processo sula scomparsa di Roberta Ragusa - incalza con la richiesta di carcere per il condannato. La famiglia - ha aggiunto - chiede certezza della pena". Intanto, nonostante la condanna di primo grado che ha inchiodato (almeno per il momento) Logli alle sue responsabilità nel delitto della moglie, resta ancora da capire: dove si trova adesso il corpo senza vita di Roberta Ragusa? Riusciranno un giorno i familiari e i figli a dare degna sepoltura alla donna?