Marco, nome di fantasia, fino a qualche tempo fa aveva vissuto una vita quasi normale. Un amore, un lavoro, una casa da pagare, una anziana madre da accudire. Insomma, una vita come tante, con alti e bassi ma nulla che potesse far pensare al peggio. Un giorno di qualche anno fa però, le cose cambiano drasticamente. Marco perde prima il lavoro e poi l'amore, ne soffre, ma era anche convinto che il tempo avrebbe cancellato le ferite, rendendolo forte, determinato, e che prima o poi le cose sarebbero migliorate. Non fu così.
Qualche giorno fa Marco muore suicida a Samatzai, in provincia di cagliari.
E queste parole sono una lettera che una sua cara amica ha voluto dedicare a quest'uomo e a tutti gli italiani che si trovano in difficoltà, e senza più pazienza, affinché trovino il coraggio di andare avanti, di non mollare, di non diventare l'ennesima vittima del sistema.
"Tutti devono sapere la verità"
In quei quattro lunghissimi anni, Marco aveva letteralmente tappezzato di curriculum tutte le aziende possibili, senza ricevere una sola risposta. Nonostante tutto rimaneva ottimista e altruista, con grande amore si prendeva cura della anziana madre. Ma il suo io ne soffriva, e aveva fame. Solo come migliaia di italiani che nel fiore degli anni vengono abbandonati da un sistema incapace di riassorbirli.
E uno Stato inerme che non garantisce più per i suoi cittadini, anzi. -”Continua a infierire fino all'ultimo respiro delle centinaia di vittime che mietuto in questi ultimi anni”- sentenzia la cara amica di Marco, che oggi chiede perdono per non essere riuscita a fare di più, per non capire.
Le vittime del sistema
Dall'inizio di questa che sembra essere una crisi infinita, il marcio di un sistema prossimo al collasso ha portato al suicidio moltissimi connazionali, forse troppi.
E questo 2016 ha segnato il record per quanto riguarda i disoccupati e gli imprenditori vittime della crisi. Uno studio condotto qualche mese fa dall'Osservatorio Suicidi per motivi economici della Link Campus University of Malta di Roma, e riportato su importanti testate nazionali, rivela un incremento pari al 20% rispetto al primo semestre del 2015.
Cifra allarmante se si pensa che il 40% dei casi riguardano persone disoccupate e il 44% sconsolati imprenditori.
La straziante lettera della amica di Marco si chiude con un appello a tutti coloro che almeno per una volta hanno pensato di farla finita, e regalando così l'ennesima vita al sistema che prima gli aveva crudelmente dimenticati.