Per evitare di lavorare di più, 3 dottoresse catanesi non hanno praticato un taglio cesareo necessario. Il bimbo è nato ma ha riportato seri danni cerebrali. Ora le 3 donne sono state sospese dal servizio. E' successo l'anno scorso all'ospedale Santo Bambino di Catania. Sembra che le dottoresse abbiano somministrato atropina alla partoriente per simulare la normalità degli accertamenti sanitari.

Dottoresse accusate anche di falso nella cartella clinica

La somministrazione di atropina, secondo l'accusa, avrebbe provocato lesioni rilevanti al bebè.

Le 3 dottoresse sono accusate anche di falso nella cartella clinica. L'accusa ritiene che Gina Corrao e Amalia Daniela Paladino, sospese dal servizio rispettivamente per 6 e 12 mesi, non avrebbero messo al corrente delle condizioni della gestante i medici del turno successivo. L'atteggiamento avrebbe perciò causato danni gravissimi al neonato. Sospesa dal servizio, per 4 mesi, anche la dottoressa Paola Cairone. Questa, secondo gli inquirenti, non sarebbe stata al corrente della situazione ma avrebbe praticato per ben 2 volte una manovra vietata dai protocolli sanitari, ovvero la manovra di Kristeller. La dottoressa, inoltre, non avrebbe chiamato tempestivamente il neonatologo, nonostante la situazione non certamente confortante.

La denuncia dei parenti della puerpera

La vicenda inquietante è avvenuta il 2 luglio del 2015. I parenti della puerpera avevano subito sporto una denuncia. Le indagini sono iniziate immediatamente e, alla fine, è stata scoperta la condotta agghiacciante delle dottoresse. Pur di evitare gli straordinari, le 3 donne avrebbero attentato all'incolumità di una gestante e suo figlio. Il piccolo è nato con il cordone ombelicale attorno al collo ed ha riportato seri danni cerebrali, come encefalopatia ipossico-ischemica e forte ritardo neuro psicomotorio. La Procura di Catania si è resa conto che le cartelle cliniche, all'ospedale Santo Bambino, vengono stilate dopo un evento clinicamente importante. Una pratica anomala che i medici avrebbero imposto anche alle ostetriche. In questo modo è facile nascondere le prove di probabili responsabilità dei medici.