Indonesia ore 6 : 03 del 7 dicembre (23 : 03 italiane del 6 dicembre). Un forte Terremoto di magnitudo 6.4 scuote la terra nei pressi della famosa Jakarta. Nella regione di Aceh il suolo trema per circa 1 minuto abbondante. Danni strutturali e già 10 vittime. Stato di allarme in tutta la regione e allerta tzunami. Il sisma non aveva ricevuto piccole scosse di preavviso ed è stato avvertito anche dall' AGV. La popolazione nel panico è riuscita a malapena a fuggire.

Nessun avvertimento specifico

Nessuna piccola scossa era stata avvertita prima che il terremoto si propagasse nella regione, ma in passato la zona era già stata colpita.

Sul luogo sono tempestivamente arrivati i primi soccorsi e le vittime accertate nelle prime ore sono 92. L'epicentro è stato registrato a Sumatra e, dalle prime rilevazioni, si tratterebbe di un sisma sottomarino che si è propagato per più di 20 chilometri. Sigli e Bireuen sono i centri abitati che danno più preoccupazioni. Nel 2004 altri sismi potenti sono stati avvertiti e ci furono anche tzunami. Allarme rosso, dunque, agli abitanti delle coste che velocemente si sono riversati nel centro della regione.

Linea di fuoco

La zona colpita è proprio sulla cosiddetta "linea di fuoco" del pacifico. Pertanto il pericolo sisma è sempre in agguato. Moschee, abitazioni e negozi distrutti nelle piccole città costiere ed anche nelle limitrofe metropoli.

La linea di fuoco del pacifico è tra le più pericolose della terra in quanto l'attività magmatica scuote diverse volte il territorio e spesso provoca onde alte anche 15 metri. Paura di altre scosse, dichiarano le istituzioni del luogo, ma per ora la priorità è mettere al sicuro le zone colpite. La lunga giornata del 7 dicembre impegnerà non poco la sicurezza Indonesiana tra pompieri, polizia, esercito e gruppi di ricerca.

La speranza è che il numero delle vittime non salga ma con episodi del genere è poco probabile.

Comunicazioni interrotte

Intanto i Media e i mezzi di comunicazione Indonesiani (soprattutto della zona colpita) sono nel caos e lo stato richiede la massima collaborazione nel non bloccare ulteriormente le linee. La comunità mondiale si è mossa in tempo e si cerca, per quanto possibile, di dare una mano. Vi terremo aggiornati.