Un gruppo di esperti conferma la autenticità dei venti codici rinvenuti in Giordania nel 2008 dal beduino israeliano Hassan Saeda. L'antica raccolta rinvenuta in una caverna al nord del paese mediorientale comprende simboli e figure religiose intagliati su fogli metallici e tenuti insieme da anelli si presenta molto ben conservata e leggibile. Dopo un periodo buio in cui nessuno era disposto o in grado di decifrare e autenticare le tavole, l'interessamento di una coppia di archeologi britannici rimette in gioco il fantastico ritrovamento. David e Jennifer Elkington si sono impegnati affinché i preziosi codici venissero custoditi e studiati al margine di eventuali polemiche di tipo culturale e religioso.

Il primo ritratto di Gesù

Nulla di così antico era mai stato ritrovato e presentato alle autorità di prestigiose istituzioni come Sotheby's e il British Museum, ma allo stesso tempo rifiutato. Agli esperti non convinceva affatto la ambigua provenienza e preferirono non rischiare di essere imbrogliati. Fu allora che gli Elkington si interessarono alla reliquia. La fecero analizzare prima alla Oxford University dove si riscontrò l'autenticità del piombo e della ruggine. Poi in Svizzera presso i Laboratori Nazionali dei Materiali, e anche qui si arrivò allo stesso riscontro. Le tavole sono autentiche, riportano il ritratto di Gesù e hanno circa 2000 anni. Ma non basta, così si affidarono agli analisti dell'Università di Surrey e del Dipartimento delle Antichità di Amman, ed entrambe le istituzioni confermarono non solo l'autenticità dei materiali, ma anche le figure e i simboli.

Un Dio maschile e uno femminile

Le incisioni tradotte parlano dell'adorazione di un Dio sia maschile che femminile e dell'arrivo del Messia e degli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni. Inoltre, le scritture suggeriscono che Gesù non stava iniziando la propria religione, bensì la restaurazione di una tradizione millenaria risalente al re Davide.

Non solo, gli analisti Roger Webb e Chris Jeynes confermando il linguaggio paleo-ebraico delle incisioni affermano che le tavole pongono maggiore enfasi alla divinazione femminile e che Gesù Cristo fosse chiamato "Tekton", che tradotto sarebbe mastro falegname.