A pochi mesi dalla morte di Gianna Del Gaudio a Seriate, è stato compiuto un altro brutale delitto nel bergamasco. Vittima, questa volta, è Daniela Roveri, una tranquilla signora che di mestiere faceva la contabile. Daniela dava poca confidenza agli estranei, si dedicava al lavoro, alla casa che condivideva con la madre Silvia ed alla sua passione per la palestra. Con la madre condivideva, inoltre, la passione per i viaggi. Risulta molto probabile che ad ucciderla sia stato qualcuno che la conoscesse bene e che, visto la crudele modalità con cui la donna ha perso la vita, ce l'avesse con lei.
Uccisa sotto casa
Era la sera di martedì 20 dicembre quando Daniela, attorno alle 20.45, parcheggia la macchina sotto casa di ritorno dalla palestra e si dirige verso l'androne del suo palazzo, scendendo pochi gradini. E' lì che a bruciapelo qualcuno, che ancora gli inquirenti non hanno individuato, la zittiste e la uccide con un colpo netto di coltello. Una morte dolorosa e cruenta, inflitta alla Roveri molto probabilmente da qualcuno che nutriva un forte risentimento nei suoi confronti e che, cosa non da poco, la conosceva bene: il killer si è mosso con sicurezza nei luoghi alla donna familiari.
Il movente?
La motivazione dell'omicida potrebbe ritrovarsi nell'ambiente di lavoro: la donna era una manager e contabile e forse qualche scelta sbagliata le è costata cara.
Per ora, poco si sa sul compagno della donna, che non risulta iscritto nel registro degli indagati o destinatario di avvisi di garanzia da parte degli inquirenti. Non si esclude, nemmeno, il delitto passionale.
Tentativo di depistaggio
Un importante tentativo di depistaggio, chiaro fin dalle prime indagini, sarebbe stato messo in atto dall'assassino; alla vittima infatti, sono stati sottratti cellulare ed una delle tre borse, quella con gli effetti personali.
L'assassino voleva probabilmente far sembrare il delitto una rapina finita male. Ma questa pista è stata già indebolita da un chiaro campanello d'allarme: la ferocia con cui è avvenuta l'aggressione.