Ancora un caso riguardante il ragno violino, la cui puntura risulta velenosa per l'essere umano. Qualche giorno fa a subire la terribile puntura è stata una ragazza di Prata di Pordenone che si è risvegliata con un dolore lancinante alla caviglia. Stavolta invece la brutta avventura è capitata a un imprenditore veneto che è stato punto dal morso velenoso dell'aracnide. La notizia è stata riportata da Il Gazzettino a cui l'uomo ha raccontato quanto gli è accaduto.
Le parole dell'uomo punto dal ragno violino
Così in particolare ha raccontato facendo iniziare tutto dal 17 novembre scorso: "Ho infilato gli stivali e sono andato nell'orto, dopo 30 minuti avevo un'irritazione e due puntini.
Il secondo giorno è comparsa una macchia. Il dottore mi ha dato degli antibiotici". Nonostante la cura antibiotica non vi è alcun miglioramento ed anzi la macchia ha preso ad estendersi. A questo punto il medico gli ha aumentato la dose di antibiotici per venire a capo dell'infezione.
Tuttavia l'uomo, sempre al Gazzettino, racconta che la domenica sera è stato sul punto di cadere per i dolori lancinanti al piede. All'alba appena sveglio decide di andare subito al pronto soccorso, dove un medico gli fa un'antitetanica e lo indirizza dall'ortopedico. Ma la via crucis dell'imprenditore è tutt'altro che finita. Così racconta: "Quando il medico mi ha tolto le garze ha notato i danni prodotti dal ragno velenoso.
Quasi non credeva ai propri occhi: il piede era tutto tumefatto, l'infezione aveva raggiunto gran parte della gamba. Il consiglio successivo è stato quello di correre subito a Padova al centro malattie infettive e tropicali". Come detto qualche settimana fa vi è stato un caso analogo, quando il ragno violino morse una ragazza nel sonno.
Il veleno secreto da tale ragno è temibile perché distrugge i tessuti con cui viene a contatto. Inoltre nel caso di soggetti allergici potrebbe dar luogo al loxoscelismo, che consiste nel formarsi di un'ulcera che può avere varia estensione e che regredisce a seguito di una idonea cura medica protratta anche per settimane, che tuttavia lascia delle cicatrici più o meno estese a seconda dei casi.