porto torres, Sassari. Questa è la storia di Alina Cossu, una giovane ragazza che all'età di 21 anni, nel 1988, venne uccisa. Alina era una ragazza come tante, studiava e lavorava in una gelateria della città per potersi pagare gli studi.

Anche il 10 Settembre del 1988 Alina va nella gelateria per lavorare ma, dopo aver finito il turno, si trattiene li per mangiare un gelato. Era vestita molto bene, portava una gonna ed era truccata. Mentre mangia il gelato chiama suo fratello, che solitamente andava a prenderla dopo il lavoro per tornare a casa, per dirgli che aveva un appuntamento e perciò non aveva bisogno di un passaggio.

Il ritrovamento del corpo

La mattina seguente, due pescatori che si trovavano sulla riva della spiaggia di Abbacurrente, notarono un cadavere: il corpo galleggiava in acqua incastrato tra le rocce.

Quello era il corpo di Alina, e fu la sorella, Franca Cossu, a riconoscere il cadavere.

Dopo le prime analisi del DNA effettuate dal medico legale risultò immediatamente che la giovane ragazza era stata picchiata a morte.

Con chi aveva un appuntamento quella sera?

Alina non ha mai avuto giustizia, non è mai stato capito chi fosse l'assassino nè con chi fosse salita in macchina.

L'unica cosa certa è che la ragazza non sarebbe mai salita in macchina di uno sconosciuto.

La sera dell'11 Settembre, mentre gli inquirenti indagavano scoprirono che una Fiat Ritmo, la sera prima, si aggirava nei pressi di Abbacurrente.

Col proseguo delle indagini, tramite Franca Cossu, scoprirono che ad Alina piaceva Gianluca, un ragazzo della città. Gianluca allora possedeva una Fiat Ritmo.

Gianluca in passato aveva tentato di abusare di tre donne ma dichiarò di avere un alibi per quella sera. Dichiarò di essere stato con gli amici fino alle 23:30 e poi di essere tornato subito a casa, proprio alle 23:30 venne uccisa Alina.

Ma il fratello smentì Gianluca.

L'ipotesi ufficiale degli inquirenti

Alina sale nella macchina di Gianluca, lui tenta di violentarla ma Alina non è d'accordo e prova a difendersi, anche con le unghie. La giovane ragazza viene picchiata e sbatte la testa perdendo così conoscenza, in quel momento Gianluca decide di buttare il corpo nella spiaggi di Abbacurrente ma quando arriva lì, si rende conto che Alina è viva allora la uccide strangolandola e la butta in acqua.

Gianluca, dopo la morte della ragazza, riporta graffi e lividi ma il gip è costretto a rilasciarlo a causa di alcuni errori investigativi, per esempio il luogo del delitto non è mai stato recintato e non è stato compilato il verbale del controllo dell'auto.

La lettera anonima

L'assassino potrebbe non essere Gianluca, infatti, una lettera anonima arrivata nel 2008 ai famigliari della vittima, racconta che anche Francesco, vigile urbano che Alina conosceva, guidava una Fiat Ritmo quella sera. Nella lettera sono presenti altri 3 nomi, allora si decide di riaprire il caso con altre quattro persone da aggiungere al registro degli indagati.

Novità

Il caso è stato riaperto nel 2016, a Novembre e ancora oggi sono in corso le indagini per trovare l'assassino e fare in modo che Alina, dopo 28 anni, abbia finalmente giustizia.