Tragedia martedì mattina in un campo profughi nigeriano. Un jet dell'aeronautica militare ha bombardato per errore il campo provocando un ingente numero di vittime. La missione affidata al caccia era quella di attaccare la postazione del gruppo integralista islamico Boko Haram. Gli errori di calcolo hanno provocato la morte di centinaia di profughi innocenti. Luogo della strage è l'area nord- orientale di Rann, vicino al confine con il Camerun.
Morti e feriti
Non è ancora ben chiaro il numero di vittime. Secondo Medici senza Frontiere si aggirano intorno al centinaio, tra morti e feriti, ma secondo altre fonti la quantità sarebbe maggiore.
Il generale Lucky Irabor, al comando della missione Boko Haram, riferisce alla stampa che non è ancora certo se l'accaduto sia stato causato da un errore di tipo tattico o geografico. Tra gli sfollati erano presenti anche numerosi volontari della Croce Rossa Internazionale e operatori di Medici senza Frontiere. Il generale nigeriano sostiene di aver ordinato il bombardamento facendo riferimento a dati che indicavano la presenza di Boko Haram proprio nella regione del campo, colpito purtroppo per errore dalle bombe cadute dal cielo. Il gruppo terroristico, affiliato all'Isis, era in movimento in questo periodo nella zona colpita e il jet aveva il compito di bombardare la milizia in questione.
Il territorio, situato nelle stato del Borno, è dal 2009 al centro del conflitto tra esercito nigeriano e Boko Haram.
Il governo cerca ora di ricostruire i fatti accaduti stamane. “Avevamo ricevuto informazioni che nell’area c’erano gruppi terroristi e l’aviazione ha bombardato. - riferisce il porta voce delle Forze Armate nigeriane Rabe Abubaker - Le informazioni, però, si sono rivelate errate".
Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta. Quello che è certo, riferisce il generale Lucky Irabor, è che il jet non ha preso volutamente di mira il campo profughi, ma si è trattato di un clamoroso sbaglio. L'accaduto è stato confermato da fonti ufficiali della nigeria.