Lunedì pomeriggio gli agenti della sicurezza del carcere di massima sicurezza di Souza-Baranowsky sono stati costretti a sedare un principio di rivolta.
La struttura penitenziaria si trova nella contea di Middlesex, Massachussets a circa 50 miglia da Boston. Tra le più tecnologicamente avanzate degli Stati Uniti, ospita circa un migliaio di detenuti.
Stando alle dichiarazioni del Dipartimento di Correzione dello stato i problemi iniziano quando due detenuti definiti letteralmente "di alto rango" scatenano una rissa nei locali comuni. Una dozzina di detenuti presenti hanno opposto resistenza all'intervento degli agenti di custodia, rifiutandosi di rientrare nelle celle, hanno costretto le guardie a ritirarsi nelle guardiole.Sono state distrutte le telecamere utilizzando estintori e parti di suppellettili.
Il vero e proprio allarme è stato dato alle 16:00, il direttore dell'istituto di pena ha contattato le autorità esterne alla prigione, come la polizia di stato. Agenti di polizia in assetto antisommossa hanno atteso all'esterno della struttura, non vi era comunque pericolo di fuga essendo gli stessi detenuti confinati in un ambiente interno. Alle ore 19.00 i locali stessi venivano irrorati con un agente chimico non meglio specificato e questo a permesso di riprendere il controllo dell'area.
Le autorità hanno dichiarato che non ci sono stati feriti gravi ne tra il personale ne tra i detenuti. Tutti coloro coinvolti nei disordini saranno trasferiti in altre unità carcerarie fino a conclusione delle indagini e l'istituto non riceverà altri prigionieri fino a tale data.
Si può prevedere che l'inchiesta sarà accurata anche perché non è la prima volta che il carcere di massima sicurezza di Souza-Baranowsky sale agli onori della cronaca.
Inaugurato nel 1998 è stato teatro di altri fatti di cronaca passati alla storia, come l'uccisione di padre John Geoghan, detenuto qui per una condanna a 10 anni per atti di pedofilia.
Uno dei maggiori scandali degli anni 90 che scosse la chiesa cattolica fino ai massimi vertici che vide lo stesso padre John Geoghan massacrato e strangolato nel 2003 da Joseph L. Druce, altro detenuto pericoloso, forse su commissione, come si ipotizzo nel processo.