Oggi le autorità di controllo del Governo degli Stati Uniti hanno emesso un'avviso di violazione alle norme ambientali che potrebbero coinvolgere circa 104.000 veicoli, tra cui 2014 fino al 2016 Jeep Grand Cherokee e Ram pick-up prodotti dalla FIAT Chrysler.
Secondo il Seattle Time il governo accusa la società automobilistica di aver installato un software in veicoli diesel che permetterebbe le emissioni inquinanti oltre i parametri del Clean Air Act.
Tra poche ore, negli Stati Uniti, ci sarà una conferenza stampa dell'epa (Ente Protezione Ambientale).
Non sembra, che i dati sulle emissioni oltre la norma siano ancora chiaramente certificati, questo però avrà sicuramente un impatto non positivo sull'andamento in borsa del titolo.
L'Amministratore Delegato Marchionne, a mezzo CNBC, ha fatto sapere che ritiene le accuse infondate e che FCA è pronta a collaborare con le autorità americane per chiarire ogni aspetto della faccenda. Riporta anche che la FCA ha da mesi intrapreso un'ampia collaborazione con l'EPA per studiare nuovi sistemi di controllo delle emissioni da applicare ai veicoli.
La situazione è molto fluida, solo pochi giorni fa, la stessa società automobilistica riceveva i complimenti dal Presidente Trump, felice degli investimenti sul territorio statunitense.
La scena rimane aperta in attesa degli sviluppi della giornata, se le cose dovessero volgere al peggio o dilungarsi eccessivamente le perdite in borsa diverrebbero catastrofiche, in questo caso, come nello scandalo Volkswagen sarà necessaria la massima collaborazione affinché i tempi siano brevi, pena un dissanguamento lento ma costante del valore azionario e della fiducia dei consumatori.
Proprio in questi giorni la Volkswagen è comparsa davanti al tribunale federale per rispondere delle accuse sullo scandalo emissioni, ha ammesso la propria colpevolezza, un altro passo verso la conciliazione con le autorità federali americane e un accordo sulle sanzioni che non saranno comunque inferiori ai 4,5 miliardi di dollari.