Finita la "tregua di Natale", riprende la battaglia del Campidoglio ma le truppe del sindaco Virginia Raggi sembrano allo sbando. In settimana il primo cittadino sarà sentito dai giudici in merito alle questioni contestate in seno alla sua amministrazione. La Raggi rischia l'avviso di garanzia. Due i quesiti sui quali l'esponente del Movimento Cinque Stelle è chiamata a fornire delucidazioni: in primo luogo la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele Marra (l'ex capo del personale arrestato il mese scorso per corruzione) alla direzione turismo sulla quale l'Autorità Nazionale Anticorruzione aveva prospettato un "conflitto di interessi".
Nel mirino della Procura anche la scelta di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica, un incarico per il quale l'ex dirigente aveva percepito uno stipendio di quasi 90 mila euro, ridotti poi a 70 mila.
Revocata la nomina di Renato Marra
Sul caso di Renato Marra, Virginia Raggi ha fatto una delle poche scelte sagge della sua giovane e controversa amministrazione. Il sindaco di Roma ha infatti chiesto agli uffici competenti del Campidoglio di procedere all'annullamento in autotutela dell'affidamento dell'incarico conferito. Una decisione che, comunque, potrebbe non salvare la Raggi dall'avviso di garanzia anche se viene lodata da Alessandro Di Battista. "Si è vista una presa delle distanze di Virginia Raggi", ha detto il parlamentare pentastellato nel corso di "Otto e mezzo" in onda su La7.
Se il sindaco di Roma finisce nel registro degli indagati non sarà comunque 'costretta' alle dimissioni, alla luce del nuovo codice etico del Movimento 5 Stelle. Intanto il Tribunale del riesame ha negato la scarcerazione di Raffaele Marra, l'ex capo del personale accusato di aver intascato una tangente di oltre 300 mila euro dall'imprenditore Sergio Scarpellini.