Risale ad un mese fa la decisione presa dal tribunale dei minori di Venezia di allontanare dai genitori un tredicenne di Villafranca (PD) accogliendo una richiesta fatta dalla procura minorile. L'avvocato della madre Francesco Miraglia ha definito la decisione "scandalosa": si tratta, secondo il legale, di un atto di "pura discriminazione" motivato esclusivamente dall'atteggiamento effeminato del ragazzo.

La relazione dei servizi sociali

Al centro della polemica è un passaggio del provvedimento nel quale, in riferimento alla relazione dei servizi sociali, si afferma che il minore soffre di un "disturbo della personalità": nelle relazioni con gli altri è "aggressivo, provocatorio, maleducato", ma soprattutto tende i tutti i modi ad essere "eccentrico", ad apparire "diverso", e ostenta "atteggiamenti effeminati".

Si menziona un episodio nel quale il ragazzo, in terza elementare, sarebbe andato a scuola "con gli occhi truccati, lo smalto sulle unghie e brillantina sul viso", ma la mamma sostiene che lo ha fatto perché c'era una festa di Halloween. A causa del rapporto esclusivo con la madre, il minore avrebbe stretto amicizia soltanto con figure femminili, e avrebbe difficoltà di "identificazione sessuale".

La replica del tribunale

La presidente del tribunale dei minori di Venezia Maria Teresa Rossi smentisce qualsiasi discriminazione di natura sessuale, non entra nel merito del caso specifico ma afferma che un minore non viene allontanato dai genitori per il suo atteggiamento effeminato, bensì per la problematicità della situazione familiare e per l'inadeguatezza dei genitori a svolgere il proprio ruolo.

Ha inoltre ricordato che il provvedimento è temporaneo, e il caso verrà riaffrontato da un'udienza fissata nei prossimi giorni.

Interrogazione al governo

Alessandro Zan, deputato del Partito Democratico e attivista LGBT, si è detto indignato dal fatto che l'atto discriminatorio provenga proprio da quelle istituzioni che teoricamente dovrebbero difendere i cittadini da situazioni di questo tipo. Ha annunciato inoltre di aver presentato un'interrogazione al Governo per stabilire le eventuali responsabilità di chi si è occupato della vicenda.