A sole ventiquattro ore dall’Inauguration Day, sembrano non placarsi le manifestazioni e i cortei contro il 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump. In circa 2,5 milioni, tra uomini, donne e bambini, si stanno riversando nelle principali piazze d’America e d’Europa per la Women’s March on Washington che, secondo i primi pronostici e adesioni sui social network dai quali ha avuto eco l’iniziativa, avrebbe dovuto far radunare solo circa 200mila persone. Nelle ultime ore, invece, “la marcia delle donne su Washington” si è evoluta a tal punto da essere considerata una delle più massicce manifestazioni della storia d’America.
Una folla sterminata di berretti rosa, radunatasi a Washington, si sta quindi dirigendo verso la Casa Bianca per manifestare in difesa dei propri diritti, di tutti i colori dell’America e per ribadire la profonda spaccatura ideologica che oggi divide l’America e il mondo intero. Convinte manifestazioni anche a Roma, Milano, Barcellona, Francoforte,Parigi, Australia e Nuova Zelanda.
All’unisono. Alla gente comune si sono uniti anche Scarlett Johansson, Charlize Theron, il regista Michael Moore e Madonna. Quest’ultima, in particolar modo, dopo un discorso a sostegno della nobile causa in cui ha scandito: "è l'inizio della nostra storia: la rivoluzione parte da qui. Noi non abbiamo paura", sembra che si sia lasciata andare all’uso di improperi tanto da costringere i social network che trasmettevano il discorso in diretta a interrompere il collegamento.
A sostegno delle manifestazioni anche Hillary Clinton che ha cinguettato: “Grazie. State difendendo i nostri valori”.
A riaccendere il dissenso tra i cittadini americani è stato proprio il discorso inaugurale del tycoon. Populismo, nazionalismo e protezionismo, infatti, sono stati ancora una volta i leitmotiv del suo discorso e della sua intera campagna che mirano a concretizzarsi.
Al momento è stato già firmato un ordine esecutivo che porrà forti limitazioni all’Obamacare. Intanto dal sito della Casa Bianca di Donald Trump sono scomparse le pagine inerenti ai diritti civili, al cambiamento climatico e ai diritti LGBT. La sezione inerente al clima è stata già sostituita da “An American First Energy Plan” in cui si afferma che il nuovo presidente “è impegnato a eliminare le politiche non necessarie e dannose come il "Climate Action Plan".
La pagina che faceva riferimento ai diritti civili è stata sostituita da “Standing Up for Our Law Enforcement Community” in cui si auspica l’aumento delle forze dell’ordine. Infine, nei documenti sulle politiche di Trump presenti sul sito non sono più presenti parole come “afro-americano” o “nero”, né tanto meno è presente la sezione “immigrazione”.
A Mosca. Se nel resto del mondo si manifesta contro le politiche del neopresidente che sembrano mettere a repentaglio i diritti umani e delle donne, a Mosca politici, analisti politici e attivisti stappano champagne e brindano per festeggiare l’insediamento del nuovo presidente che, secondo quanto detto fin ora, rilancerà il dialogo tra Stati Uniti e Russia.