Questo, non è un semplice finale di una fiaba. Non è la solita retorica delle favole immaginate, ma è un sogno che diventa realtà dopo una tragedia. Una storia fatta di perseveranza, speranza e determinazione che insegna a non gettare mai la presa e ad essere sempre pronti alla felicità, anche quando sembra impossibile. Protagonista, una coppia californiana.
L'incidente in moto
Todd Krieg, ex biker professionista, è un giovane ragazzo vittima, nel 2014, di un grave incidente motociclistico che lo ha paralizzato dalla vita in giù, costringendolo improvvisamente ad una sedia a rotelle.
I medici, gli avevano comunicato l’impossibilità di avere dei bimbi, un verdetto definitivo che non lasciava altro scampo.
La riabilitazione e l'amore
Per Todd, tutto sembrava finito fino a quando non ha deciso di intraprendere un percorso riabilitativo che gli ha cambiato per sempre la vita. Nella clinica dove era in cura, infatti, non solo ha fatto passi da gigante, ma ha incontrato anche Amanda, una specialista che gli è stata vicina nei lunghi e faticosi giorni di terapia. I due si sono innamorati e fidanzati. Hanno deciso dopo poco tempo di andare a vivere insieme ad Ohio con in mente un progetto che sembrava pieno di ostacoli: costruire una famiglia. E invece, dopo 2 anni, accade l’inaspettato.
È in arrivo un bambino, concepito naturalmente che nascerà ad agosto. Una notizia che ha sconvolto di gioia e di stupore tutti.
Il miracolo della vita
'Non pensavamo - dichiarano - che potesse accadere una cosa del genere. I dottori erano stati chiari e ci avevano fatto capire che l’unica via possibile per avere un bimbo era la fecondazione in vitro.
È stato un Miracolo'.
L’annuncio è stato dato a parenti ed amici in un modo davvero singolare. Si sono affidati, infatti, alla fotografa Kayla Duffin che ha realizzato un servizio fotografico allegro e leggermente irriverente. Le foto sono diventate sin da subito virali, in particolare una che ritrae la coppia felice e contenta vicino a dei cartelli con su scritto “funziona ancora” e “sono stato io”.