L'intervista di Ester Arzuffi, madre di Massimo bossetti, rilasciata al programma tv di La7 "Bianco e Nero", ha destato una tempesta mediatica intorno alla famiglia del muratore di Mapello. L'uomo è in carcere con l'accusa di aver ucciso la piccola Yara Gambirasio, incastrato dal DNA di "Ignoto 1" che ha portato direttamente a lui, e alla scoperta di una paternità diversa da quella da sempre conosciuta. Ester Arzuffi insinua lo spettro di una fecondazione artificiale, per di più a sua insaputa, condotta da un ginecologo che le stava somministrando una terapia per portare a termine le gravidanze: "I bambini mi morivano addosso", ha dichiarato la donna in tv, e a quel punto il medico avrebbe dato un "aiutino" al seme di suo marito, Giovanni Bossetti, nascondendo la cosa persino a lei.

Dopo le curiose esternazioni, in bilico sul limite dell'inverosimile, la nota criminologa Roberta Bruzzone ha parlato del caso in un'intervista rilasciata a IntelligoNews, precisando alcuni aspetti legati a quanto dichiarato dalla madre di Massimo Bossetti.

Come una puntata di 'X-files'

Ha usato queste parole Roberta Bruzzone, per definire in modo semplice e chiaro il suo pensiero rispetto a quanto dichiarato dalla madre di Massimo Bossetti e al fatto che queste affermazioni possano concorrere a formare "una nuova prova" . Per la criminologa, il racconto di Ester Arzuffi ha un sapore fantascientifico, e costringe le ipotesi della donna (e quelle di chi sostiene la plausibilità della sua ricostruzione) a somigliare più a un copione di "X-files" che alla realtà.

La madre di Bossetti, parlando della sua convinzione di aver subito una fecondazione artificiale, ha contestualmente sottinteso un'inseminazione eterologa (termine che nel caso in questione indicherebbe una procreazione assistita con uso di seme esterno alla coppia). L'aggravante gettata nel calderone mediatico è costituita dall'avverbio "inconsapevolmente": è così che la signora Arzuffi sostiene di essere stata inseminata.

Per la Bruzzone si tratta di "uno scenario a dir poco gravissimo", ed è facile intuire perchè: anzitutto perchè si trattava, all'epoca, di una pratica vietata e secondariamente, la gravità aumenta in rapporto alla non consapevolezza di Ester. In questa lettura degli eventi, per la Bruzzone il quadro si aggrava anche per l'impossibilità di replica da parte del ginecologo in questione, che sarebbe morto da tempo.

Più saggio il silenzio

Roberta Bruzzone ha le idee chiare sul tenore delle affermazioni della Arzuffi. Ai fini processuali le nuove ipotesi della madre di Bossetti non aggiungono nulla a un quadro probatorio in cui il DNA resta prova schiacciante: Massimo è figlio di Ester Arzuffi e Giuseppe Guerinoni. Questo è un dato inconfutabile, a prescindere dalla natura del concepimento, che non cambierebbe le carte in tavola nemmeno in caso di fecondazione eterologa, come la stessa Bruzzone ha precisato. Secondo la criminologa sarebbe stato molto più saggio mantenere il silenzio, cui già la signora Arzuffi aveva abituato la Corte avvalendosi della facoltà di non rispondere: "Per me quella sarebbe stata una scelta molto saggia anche ieri sera".