Il Gup del Tribunale di Cagliari, Giovanni Massidda, ha disposto il rinvio a giudizio per Giulia Moi (M5S). L’europarlamentare è accusata di diffamazione nei confronti dell’Ifold (Istituto di formazione e lavoro per le donne), che la grillina stessa avrebbe frequentato.

Il fatto e l'inchiesta

Il caso risale al 2011, quando l’attuale europarlamentare - non ancora eletta a Bruxelles - in forma anonima avrebbe utilizzato il web ed i social network per rivolgere ai vertici dell’Istituto presunte frasi diffamatorie, dopo essere stata espulsa dalla struttura perché "non frequentava le lezioni", stando a quanto dichiarato dall’Ifold.

In quell’anno la Moi non era ancora stata eletta all’Europarlamento, quindi non godeva delle prerogative riservate ai parlamentari, quale ad esempio l’insindacabilità sulle affermazioni rese da un politico nell’esercizio delle sue funzioni.

Un utente anonimo, nel 2011, avrebbe indirizzato numerose e-mail diffamatorie nei confronti dell’Ifold, alla Regione e ad altri enti istituzionali, nonché a diverse redazioni giornalistiche nazionali. Inoltre avrebbe scritto diversi attacchi su blog e social. Solo successivamente si è scoperto che la responsabile di quelle feroci critiche era l’europarlamentare del movimento 5 stelle.

Dopo l’estromissione dal corso, la Moi aveva denunciato l’istituto di formazione, iniziando parallelamente la sua opera di presunta diffamazione anonima nei confronti dei vertici.

Così gli avvocati del Foro di Cagliari Massimo Massa, Alessandra Viana e Rita Dedola, per conto dell’Istituto di formazione hanno sporto querela contro ignoti.

Inizialmente il Pm della Procura di Cagliari titolare dell’inchiesta, Enrico Lussu, aveva proposto l’archiviazione del caso, ma il Gip Maria Cristina Ornano ha predisposto la riformulazione delle accuse, procedendo così all’imputazione coatta, dalla quale è scaturita la richiesta di rinvio a giudizio, accolta il 17 febbraio dal Gup.

Le presunte frasi diffamatorie della grillina

"Sono tre piccole mafiose che dirigono la baracca", avrebbe scritto l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle sei anni fa, alludendo alle donne che dirigono l’Istituto Ifold. E ancora: "Un branco di ladroni mafiosi che rubano soldi pubblici" per organizzare un corso "mafioso-ridicolo-inutile", come riportato da "Sardinia Post".

In merito ai corsi di formazione, Giulia Moi avrebbe detto: "La qualità è vergognosa, il corso ridicolo, prendono milioni dalla Regione per corsi che sono una gran cag…".

La prossima udienza è stata fissata dal Gup Massidda per il 22 giugno. Invece, per quanto riguarda la denuncia sporta inizialmente da Giulia Moi, su di essa ora pende una richiesta di archiviazione.